In un mondo caratterizzato da una cruda lotta tra vaccinisti e non, e dalla diffidenza verso le cure per la propria salute, la lettura di dati che indicano progressi importanti in malattie spesso difficili da combattere è uno squarcio di luce in un mondo dove le tenebre dell’ignoranza stanno avendo un momento di gloria.

In occasione della giornata di studio Survivorship Planning Day, infatti, è stato presentato l’11 maggio presso il Ministero della Salute, il Rapporto 2016 sulla sopravvivenza dei pazienti oncologici in Italia, a cura dell’Associazione Italiana Registro tumori, avente l’obiettivo di “coordinare le attività dei registri tumori già presenti in Italia”.

Il rapporto offre una panoramica di quella che è la situazione in merito alla cura e guarigione dei tumori nel nostro Paese. Emergono dati molto confortanti, che evidenziano importanti progressi riguardo i successi nel mondo ontologico. Stando infatti al rapporto, nel periodo 2005 – 2009 il 63% delle donne e il 54% degli uomini ha conosciuto miglioramenti importanti nella lotta contro i tumori. Si tratta di un dato superiore rispetto al quinquennio precedente, quando le percentuali si fermavano rispettivamente al 60% e al 51%.

Le regioni che primeggiano, in tal senso, sono Emilia Romagna e Toscana (56% uomini e 65% donne). Sempre in Emilia Romagna, si ottengono i migliori risultati del Paese riguardo colon – retto e mammella (69% e 89%), mentre in Friuli – Venezia Giulia si arriva al 95% per la prostata.

Riguardo il polmone, emerge di nuovo l’Emilia Romagna, che assieme alla Lombardia tocca il 18%.

Maggiori possibilità di guarigione se si è donna

Ben si comprende che, nel mondo femminile, c’è maggiore possibilità di guarigione rispetto a quello maschile. Secondo il Presidente Nazionale di AOIM (Associazione Italiana Registro Tumori), Carmine Pinto, il motivo è dovuto soprattutto al fatto che il tumore più frequente tra le italiane è quello alla mammella, su cui da tempo è attivo un programma di screening ed è soggetto a continui progressi riguardo il miglioramento delle cure.

Nel complesso, comunque, l’Italia presenta una fotografia decisamente migliore rispetto alla media europea. Al di fuori della penisola, infatti, le percentuali si fermano al 49% per gli uomini (Italia: 54%) e al 57% per le donne (63% in Italia). Solo negli ambiti della leucemia linfatica (39%, in linea con la media europea) e dei tumori della colecisti e vie biliari (17% Europa, 16% Italia) non si primeggia.

Notizie dunque positive, che non potranno far altro che spingere verso traguardi sempre più ambiziosi, che possano, in futuro, porre fine definitivamente a quella che è una piaga che, ogni anno, colpisce tantissimi cittadini italiani, costringendoli ad un radicale e drammatico cambiamento nelle abitudini quotidiane e non solo.

Per leggere il rapporto nella sua interezza, è necessario collegarsi al sito internet dell’Associazione Italiana Registro Tumori e scaricare il file dal titolo Nuovo rapporto AIRTUM sui dati di sopravvivenza.