La Coop ha annunciato un anno fa il ritiro di tutti i prodotti del marchio omonimo che contengono olio di palma e la loro imminente sostituzione per il "principio di precauzione". Oggi l'azienda rafforza la scelta, descrivendo i motivi che l'hanno indotta a dire no all'uso del discusso olio. Non si tratta di demonizzarlo senza motivi certi come hanno fatto alcune aziende nella campagna contro la "Nutella", ma una scelta dettata dalla politica aziendale che è orientata all'alimentazione corretta ed onesta. Inoltre, aggiunge la società, l'Efsa ha diramato un dossier in cui sono evidenziati i danni scaturiti dall'uso dell'olio tropicale nei bambini sotto i 5 anni, dovuti alla presenza di alti livelli di 3-Mpcd.

L'analisi dei dati ha indirizzato la Coop a sostituire la sostanza incriminata con altri tipi di olio di semi, d'oliva o burro. La sostituzione sono è stata messa in atto e nello scorso anno sono stati "reinventate " le ricette di circa 200 prodotti Coop con un costo complessivo che supera i 10 milioni di euro. La scelta aziendale è basta soprattutto sul principio per cui è meglio usare precauzioni in materia di sicurezza alimentare ed è un modus operandi cautelativo richiesto in Europa, finchè non ci saranno notizie più esaustive e dati certi sulla tossicità dell'olio di palma.

La Coop reiventa le ricette

Alcuni prodotti a marchio Coop sono stati abbandonati definitivamente dal momento che si è rivelato difficoltoso, se non impossibile, recuperarli con una ricetta priva del grasso tropicale.

E' il caso di alcune tipologie di gelato che non possono essere prodotte usando altri tipi di olio perchè non si ottengono le stesse qualità organolettiche e la stessa durata finale del prodotto. La Coop ha rinunciato ai suddetti prodotti scegliendo di operare correttamente, così come negli anni si è adoperata per ridurre l'uso di ingredienti potenzialmente dannosi quali i grassi, il cloruro di sodio, il glutammato e gli zuccheri, in maggior misura negli alimenti destinati ai bambini.

Le nuove ricette hanno visto anche una notevole riduzione di grassi saturi oltre che sui contaminanti residui della lavorazione dell'olio di palma. Non sono disponibili ancora dati chiari sulla dannosità dell'olio tropicale, ma è assodato che la sua lavorazione immette nel prodotto finale alcuni contaminanti chimici che ne pregiudicano la qualità sanitaria e lo rendono in ogni caso un alimento a rischio.