Alte concentrazioni di istamina sono state riscontrate nel tonno all'olio di girasole della marca Algarve. E' partito immediatamente il ritiro da tutti i supermercati, ipermercati e discount del territorio italiano. Mentre il Ministero della Salute ha diramato l'avviso attraverso il suo portale internet dedicato alle allerte alimentari.

Le caratteristiche del tonno tolto dal mercato

Il tonno all'olio di girasole tolto dal mercato italiano è prodotto dalla azienda portoghese Confisa e viene commercializzato in Italia col nome di Algarve dall'impresa Tribeka srl.

Il lotto contaminato da un elevato tasso di istamina sarebbe quello costituito dalla confezione da 3 pezzi da 80 grammi. Il lotto è contrassegnato dalla sigla L1588C e ha la data di scadenza del settembre 2021. Il lotto ritirato era destinato sia al mercato della grande distribuzione organizzata, sia alle società di servizi di catering.

I rischi derivanti dalla presenza di istamina e la sindrome sgombroide

L'istamina è una molecola organica che funge da mediatore chimico dell'infiammazione e deriva dalla cosiddetta decarbossilazione dell'istidina, un amminoacido. Svolge anche un ruolo fondamentale come neurotrasmettitore. La decarbossilazione dell'istidina (una reazione chimica che avviene nel metabolismo degli esseri viventi e porta alla formazione di ammine) in istamina è alla base della sindrome sgombroide.

La presenza di un alta concentrazione di istamina nelle confezioni di tonno, o di altro pesce azzurro, come lo sgombro, è indice di una cattiva conservazione del prodotto. La sindrome sgombroide, che ne risulta, provoca delle forti reazioni allergiche in soggetti particolarmente sensibili. E' particolarmente insidiosa, poiché spesso non viene diagnosticata correttamente essendo confusa con una normale allergia alimentare.

Ma dopo la ciguatera è la forma più diffusa di intossicazione da prodotti ittici.

Perché l'amminoacido istidina subisca la decarbossilazione in istamina il pesce azzurro deve essere entrato a contatto, nella fase di lavorazione e inscatolamento, con l'aria e la luce solare per un tempo abbastanza lungo. Questo ha scatenato la reazione chimica che è continuata all'interno della confezione o delle confezioni, portando alla produzione di alti livelli di istamina.

Le tossine prodotte non vengono distrutte neanche con la cottura.

I sintomi caratteristici della sindrome sgombroide compaiono, in genere, dopo aver consumato circa 500 milligrammi per chilogrammo di tonno o altro pesce azzurro contaminato e sono caratterizzati da: arrossamento della pelle, cefalea, bruciore orale, dolori addominali, crampi, diarrea, palpitazioni. In alcuni casi si posso avere anche febbre e perdita della vista.

Il consiglio, come sempre, è che se si è in possesso del lotto contaminato di riportarlo immediatamente al negozio o eliminarlo in maniera sicura.