La carenza di sonno è stata associata ad aumento di insorgenza della sindrome metabolica: un insieme di fattori quali obesità addominale, innalzamento dei livelli di glucosio, dislipidemia e pressione sanguigna che porta allo sviluppo di malattie cardiovascolari, diabete e determinati tipi di tumori. Elementi comuni tra queste malattie sono l’infiammazione e lo stress ossidativo. E’ possibile intervenire con gli integratori?

I ricercatori del Department of Nutritional Science and Food Management dell’Università coreana Ewha Womans di Seoul hanno reclutato 3.941 soggetti, di età compresa tra 40 e 69 anni, per analizzare l’azione delle vitamine antiossidanti (A, C, E) sulla durata del sonno e sulla composizione corporea.

Si è confermato, ancora una volta, che i partecipanti insufficienti di sonno (inferiore a 6 ore al giorno) presentano una tendenza all’obesità (massa grassa, circonferenza addominale e indice di massa corporea superiori alla norma), rispetto a coloro che dormono per un tempo ottimale (maggiore o uguale a 7 ore).

Il dato rilevante è che il rischio di obesità, associato alla scarsità di sonno, può essere prevenuto da un elevato consumo di vitamine antiossidanti, in grado di contrastare lo stress ossidativo in atto.

Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Nutrients nel luglio 2017.

Sonno nello stile di vita

La durata del sonno, tra 6 e 8 ore per l’adulto, è uno dei fattori più importanti da perseguire per un sano stile di vita.

Il corretto periodo di sonno è stato correlato ad una minore comparsa di malattie croniche come sindrome metabolica, diabete mellito di tipo 2, dislipidemia, malattie cardiovascolari e obesità.

Dormire le giuste ore si aggiunge al seguire una dieta bilanciata, non sovraccarica di carboidrati e grassi saturi, ricca di frutta e verdura (vitamine e minerali antiossidanti), insieme ad un esercizio fisico moderato, per ottenere e mantenere il proprio peso forma.

Lo studio

I partecipanti allo studio che dormivano poco e assumevano una scarsa quantità di vitamine antiossidanti mostravano una maggiore tendenza ad essere obesi, mentre quelli che riposavano le quantità di ore necessarie non erano soggetti a problemi di peso, indipendentemente dall’assunzione di vitamine.

L’aumento di peso legato al sonno è stato giustificato da vari motivi: la scarsità di riposo induce stress ossidativo ed incrementa i livelli di grelina, stimolante dell’appetito, mentre riduce la leptina, che dà la percezione del senso di sazietà.

Coloro che dormono poco richiedono, dunque, un maggiore consumo di vitamine ad effetto antiossidante per contrastare l’eccessiva produzione di radicali liberi dannosa per l’organismo.