In Italia torna la psicosi alimentare. Nelle ultime ore si è diffuso l'allarme per il tonno contaminato, a causa di un eccesso di istamina. Nella giornata di ieri il Ministero della Salute ha deciso di muoversi in prima persona, annunciando il ritiro dal commercio di una determinata qualità di tonno, indicando in aggiunta il lotto coinvolto. La settimana scorsa, come ricorderete, il Nord Italia era ri-piombato nel caos per via di un possibile contagio del morbo della mucca pazza. Tutto questo ci ricorda come occorra prestare sempre la massima attenzione agli alimenti che consumiamo a tavola e acquistiamo al supermercato.

Eccesso di istamina nel tonno, in Spagna oltre 150 casi

Tornando al caso del tonno contaminato, il Ministero della Salute italiano ha ritirato dai supermercati il Filetto Tonno Pinne Gialle Qualità Extrataglio Misto, venduto dalla Trivaris SL. Ad essere coinvolto è il lotto T154-17. Come data di scadenza nelle confezioni incriminate viene riportata la data del 1 novembre 2018. Nel corso della giornata del 3 luglio, il nostro Paese aveva riferito al Sistema di allerta alimentare rapido europeo che i lotti potenzialmente a rischio provenienti dallo Stato iberico fossero 6. Al momento, comunque, resta l'allarme specifico sul prodotto citato in precedenza della Trivaris SL.

In Spagna il caso risale addirittura a 2 mesi fa circa.

Era infatti il 12 maggio quando il Ministero della Salute spagnolo aveva messo in guardia coloro che consumavano il tonno fresco, comunicato ripreso anche dal nostro Ministero. L'emergenza nel Paese spagnolo è più complessa, visto che da maggio ad oggi sono stati segnalati già più di 155 casi di persone coinvolte. In Italia c'è fiducia sulla rapidità di intervento da parte del Ministero della Salute, che ha individuato da subito il lotto potenzialmente pericoloso.

Quali sono i sintomi di un'intossicazione da tonno contaminato? L'istamina contenuta in eccesso nel tonno può provocare una patologia simil-allergica, che può creare maggiori problemi specialmente nei soggetti asmatici, come sottolinea il Ministero della Salute italiano. Il pericolo è insito nel consumo di pesce crudo, sia non conservato in maniera corretto oppure semplicemente non più fresco.

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