Si, è sotto i limiti consentiti dalla legge, il glifosato presente nella nostra pasta, ma dobbiamo tener conto del rischio accumulo nell'organismo. Una trasmissione svizzera, "A bon Entendeur", del canale Rts, ha condotto un'indagine su 3 marchi famosi di pasta italiana e su cereali per la colazione alla ricerca del glifosato. La pasta testata prevedeva un campione di spaghetti italiani, Barilla, Divella e De Cecco, ed altri 16 prodotti europei a base di cereali. Ben 6 volte sono state trovate tracce del pericoloso erbicida che è un probabile agente cancerogeno.

Tempo fa un'indagine simile, svolta in Italia, aveva riscontrato tracce di glifosato in campioni di urina di 14 donne romane in stato di gravidanza. Le donne esaminate volontariamente vivono in un'area potenzialmente non esposta al pesticida, che quindi molto probabilmente è derivato dal cibo. Purtroppo non ci sono ancora dei limiti prescritti dalla legge per il glifosato nei prodotti finiti per cui è stato considerato il tetto previsto per la materia prima della pasta, il grano. Il grano secondo le normative Ue deve contenere una quantità di glifosato inferiore a 10.000 parti per miliardo, dette ppb e corrispondenti a 10 milligrammi per kg.

E in effetti le quantità trovate nei campioni sono basse: nei cereali tipo Müsli Crownfield prodotto in Germania il residuo di glifosato equivale a 17 ppb; nelle penne rigate Barilla arriva a 30 ppb e negli spaghetti n° 12 De Cecco a 32 ppb; le fette biscottate svizzere Roland hanno 44 ppb; gli spaghetti ristorante 8 Divella 62 ppb; nei Cheerios della Nestlè provenienti dal Regno Unito troviamo invece un'alta concentrazione di erbicida, circa 111 ppb.

Effetto cocktail da accumulo

I risultati per campione sono molto al di sotto del tetto dei 10.000 ppb per cui risultano commerciabili e passano ogni controllo. Ma notiamo bene che il glifosato si trova ovunque e ogni giono consumiamo diversi alimenti che lo contengono per cui i suoi residui si accumulano nel nostro corpo, giorno dopo giorno.

Secondo i ricercatori basse dosi dell'erbicida, consumato quotidianamente, causano enormi danni alle cellule del Fegato, gravi malattie come la steatosi non alcolica e persino la necrosi del fegato, per non parlare dell'aumento esponenziale del rischio di cancro.

Purtroppo il glifosato è stato trovato anche nell'acqua del rubinetto e ciò evidenzia come sia difficile non venirne a contatto più volte durante la giornata.

Ultimamente è scoppiato lo scandalo del grano canadese importato in Italia ed utilizzato dalle maggiori ditte produttrici di pasta. In Canada, come in molto paesi freddi, il frumento cresciuto dopo aver irrorato i campi di Round Up, riesce ad essiccare prima anche in mancanza di sole. Dal momento che la nostra dieta prevede un largo uso di farinacei dovremmo fare molta attenzione all'effetto cocktail, cioè l'accumulo dei pesticidi anche se in minime dosi, perchè il conteggio finale potrebbe rivelarci un'amara sorpresa.