Nell’artrite reumatoide, da una parte la ricerca porta a nuove terapie, come l’anticorpo monoclonale anti-IL-6R, Sarilumab, approvato prima negli Stati Uniti ed ora anche in Europa. Dall’altra si continuano a studiare le possibili cause di questa malattia. Forse è ancora presto per trarre delle conclusioni, ma uno studio condotto al Massachusetts General Hospital, Harvard Medical School di Boston, evidenzia una stretta correlazione tra due proteine autoantigene, prodotte da batteri intestinali, la GNS (N-acetil-glucosamina-6-solfatasi) e la FLNA (filamina A), e l'artrite reumatoide.

Tale correlazione è vera in almeno il 50% dei pazienti.

Un'importante scoperta

Parla italiano il primo nome del lavoro pubblicato su Journal of Clinical Investigation, si tratta di Annalisa Pianta, al Center for Immunology and Inflammatory diseases, MGH, Harvard Medical School con una posizione di Postdoctoral Research. Attraverso uno studio di proteomica, sono state identificate due proteine, la GNS (N-acetil-glucosamina-6-solfatasi) e la FLNA (filamina A), come possibili target delle cellule T (52%) e delle cellule B (56%) nei pazienti affetti da artrite reumatoide. Entrambe le proteine sono presenti sia nel liquido sinoviale (nelle articolazioni, sede dell’artrite reumatoide) che a livello periferico.

Sono prodotte dal batterio Prevotella sp; la GNS anche dal Parabacteroides sp. mentre la FLNA anche dal Butyricimonas sp. Sono batteri presenti nel lume intestinale. Il livello di reattività alle cellule T dei pazienti è stato associato direttamente ai livelli di queste proteine. A queste evidenze, si aggiungono le conclusioni di un altro studio recente, condotto su topi in laboratorio, dove si evidenziava come una disbiosi intestinale favoriva lo sviluppo dell’artrite reumatoide mediante l’attivazione delle cellule T nell’intestino.

Una malattia autoimmune

L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune caratterizzata dall’infiammazione delle articolazioni e da una progressiva distruzione dei giunti sinoviali. I fattori alla base di questa patologia sono sia di tipo genetico che ambientale. In un precedente articolo ne avevano parlato diffusamente. La scoperta che proteine autoantigene, GNS e FLNA, presenti nel liquido sinoviale delle articolazioni dei pazienti con artrite reumatoide siano simili a quelle prodotte dai batteri comunemente presenti nel nostro intestino non consente ancora di giungere a delle conclusioni su un possibile nesso tra microbioma intestinale e genesi della patologia.

Tuttavia, questo studio aggiunge un altro tassello al mosaico che vede una relazione tra autoimmunità intestinale e sinoviale. Inoltre, l’aver identificato la specificità degli autoantigeni GNS e FLNA per l'artrite reumatoide, fornisce uno strumento utile alla diagnosi e per l’identificazione di nuove terapie dell’artrite reumatoide. Concludendo, negli ultimi decenni le malattie autoimmuni sono in aumento e, a parere degli esperti, questo è dovuto anche ai cambiamenti dello stile di vita della nostra società che stanno facendo alterare anche il nostro “ecosistema microbico intestinale” e, visto il nesso tra questo e le malattie autoimmuni, con queste nuove evidenze sperimentali il cerchio si chiude.