Cosa non si è disposti a fare per il famoso "minuto di celebrità"? Questo deve aver pensato la giovane vlogger cinese Zhang, che in diretta web, nel tentativo di dimostrare gli effetti benefici dell'aloe vera, ha erroneamente addentato quelle che erano in realtà delle enormi foglie della velenosa agave americana. La 26enne ha da subito manifestato i primi sintomi da avvelenamento. Mentre decantava le qualità dell'aloe vera, gravi irritazioni di mucose di bocca e gola le hanno impedito di proseguire con il video in live-streaming, immediatamente interrotto per la corsa in ospedale.

Per fortuna se l'è cavata con una lavanda gastrica ed un grande spavento.

Non sempre naturale vuol dire salutare

Spesso ci si improvvisa erboristi o si sottovaluta il potenziale tossico delle piante. Ad un occhio veramente esperto non sarebbe mai sfuggita la differenza tra Aloe vera ed Agave americana. Naturale non significa affatto innocuo e privo di conseguenze. Non a caso, tra i veleni esistenti in natura, quelli di alcune piante sono tra i più letali. Basti pensare a piante comuni, ma molto tossiche come la Ginestra di Spagna (Spartium junceum L.) o l'Oleandro (Nerium oleander L.), per non parlare delle più famigerate Cicuta (Conium maculatum L.), Stramonio (Datura stramonium L.) o Belladonna (Atropa belladonna L.), i cui principi attivi (ad esempio molti alcaloidi) li ritroviamo nella formulazione di alcuni farmaci, opportunamente dosati.

No al fai-da-te

Le piante, anche quelle più "innocue" sono costituite da un insieme di composti chimici chiamati fitocomplesso. La composizione del fitocomplesso di una droga vegetale può variare sensibilmente da pianta a pianta, in relazione anche al luogo (fattori ambientali) e al periodo di raccolta (periodo balsamico). Quelle in vendita presso le erboristerie, sotto forma di tisane ed integratori, sono standardizzate, ovvero devono essere titolate per un determinato principio attivo, le cui quantità minime vengono stabilite dalla Farmacopea ufficiale, insieme a tutti i criteri che ne garantiscono la qualità.

Ma non dobbiamo dimenticare la variabilità della sensibilità individuale (pericolo allergie od altre reazioni avverse) ed i sempre possibili effetti collaterali che derivano dall'assunzione di droghe vegetali che sono in tutto e per tutto da considerarsi dei "farmaci" naturali, mai completamente privi di controindicazioni. Difatti molti rimedi vegetali non andrebbero mai assunti in gravidanza o in concomitanza all'assunzione di alcuni farmaci di sintesi. Avvertiamo sempre il medico curante prima dell'assunzione di integratori erboristici ed affidiamoci a figure professionali che hanno affrontato anni di studi per potersi definire "erboristi".