Brutte notizie per gli amanti delle bollicine e di tutte le bibite Coca Cola & Co. che contengono dolcificanti artificiali. D’estate si sa che bisogna bere di più e di solito in questa stagione più calda questo bisogno non viene soddisfatto solo con l’acqua, ma facendo uso anche di bibite gassate o comunque con una forte componente di dolcificanti artificiali. Quant’è gradevole stare seduti ai tavolini di un bar in una piacevole (per quanto i vari anticicloni africani lo consentano) serata estiva e sorseggiare una bevanda fresca?

Che quest’ultime non siano, per usare un eufemismo, particolarmente indicate in nessuna dieta, anzi siano fin troppo caloriche, non è un mistero.

Ma per mettere a tacere la coscienza e non rinunciare alla gola, ci si convince che in fondo basta bere tutte quelle che nel loro nome portano la parolina magica zero per non vanificare i sacrifici invernali fatti per vincere la prova costume.

La scienza non è d’accordo

Stavolta non si tratta di ricerche da IgNobel, i premi Ignobel Prizes, che vengono assegnati alle ricerche più stupide e inutili citiamo, una su tutte, quella condotta da un team di ricercatori giapponesi di Yokohama che ha decretato che le persone che pensano di avere i piedi puzzolenti li hanno e quelle che pensano di non averli probabilmente non li hanno.

Ma si tratta di seri studi scientifici come quello del dottor Ryan Zarychanski dalla University of Manitoba, studio che ha rilevato che non basta rinunciare allo zucchero bianco per perdere peso in quanto anche i dolcificanti alternativi come aspartame e saccarina o la stevia, seppur quest'ultimo sia un dolcificante naturale, contribuiscono all’aumento del peso.

Anche gli americani del giornale scientifico Stroke sembrano voler rovinare questa piacevole atmosfera estiva. Nel 2017 hanno pubblicato i risultati di una ricerca sul consumo sia di bevande contenenti zucchero che di quelle contenenti dolcificanti artificiali.

La ricerca ha dimostrato che le persone che consumano regolarmente bevande con dolcificanti artificiali sono tre volte più esposte al pericolo di avere un ictus (incidenza maggiore) o di sviluppare demenza cerebrale rispetto a chi ne fa un consumo più ridotto.

I soggetti che però hanno manifestato la propensione maggiore a contrarre queste malattie erano quelli che già soffrivano di altre patologie, soprattutto ipertensione e diabete già fattori di rischio per ictus e demenza. Tra l’altro questi soggetti, in particolar modo i diabetici, tendono a far uso di dolcificanti artificiali rispetto al comune zucchero nel tentativo di limitare l’apporto calorico e i livelli di zucchero nel sangue.

I dolcificanti più pericolosi non hanno però un nome preciso, perché lo studio non ha fatto una distinzione fra i vari tipi di sostanze e il loro impatto chimico sull’organismo.

“In medio stat virtus” dicevano i latini e così conferma Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Sono gli eccessi a provocare danni all’organismo secondo il presidente, specialmente quando ci si convince che per evitare i problemi che queste sostanze possono provocare, basti sostituire un alimento con un surrogato e, per questo, poterne fare un uso smodato.