Due ricercatori italiani residenti negli Stati Uniti, Fabio Triolo, direttore del Nucleo terapie cellulari dell'Università del Texas, e Saverio la Francesca, già docente di Cardiochirurgia a La Sapienza di Roma, hanno trapiantato un esofago bioartificiale creato con una nuova tecnologia, in un paziente americano di 75 anni malato di cancro. L'intervento è stato eseguito 3 mesi fa, e l'uomo ora sta bene.

La tecnologia sviluppata dai ricercatori italiani

I ricercatori italiani hanno combinato un prodotto costituito da una matrice sintetica sulla quale sono state impiantate delle cellule staminali.

L'esofago artificiale, così formato, è stato trapiantato sul paziente americano. Le cellule staminali sono state estratte dal tessuto adiposo del malato di cancro stesso. Le cellule sono state processate direttamente sulla parte sintetica, lasciate espandere e coltivate in maniera tale che ricoprissero l'intera matrice.

Le analisi post-operatorie effettuate, hanno confermato che l'esofago bioartificiale funziona perfettamente. Tenendo conto di questi risultati, secondo Triolo e La Francesca si prevede di applicare la nuova tecnologia su altri individui e per diversi tipi di trapianto.

Dopo aver ricevuto l'approvazione da parte della FDA americana, l'esofago artificiale è stato progettato e costruito nei laboratori americani dove lavora Triolo a Houston.

Il 4 maggio 2017 il rivoluzionario organo è stato trasportato per via aerea in ospedale, e impiantato sul paziente di 75 anni. L'eccezionalità dell'intervento deriva anche dal fatto che il signore statunitense aveva tumori sia a livello polmonare che cardiaco, oltre che all'esofago. Quando le cellule staminali hanno ricoperto l'intera matrice, l'impalcatura artificiale è stata rimossa, lasciando il posto all'organo rigenerato.

La situazione attuale dei tumori all'esofago a livello mondiale

I casi di tumore dell'esofago sono circa 500mila in tutto il mondo ogni anno. L'insorgere del male può essere causato dall'aver contratto altre malattie e, in più, si tratta di un cancro che spesso si abbatte anche su soggetti molto giovani, se non addirittura infanti.

La prassi terapeutica adottata finora, era quella di utilizzare parti dello stomaco o dell'intestino per rigenerare l'esofago, anche se si trattava di tecniche che presentavano notevoli rischi e complicanze. Adesso, grazie alla tecnologia delle cellule staminali, si potrebbero risolvere diversi problemi e aprire nuove prospettive nel settore dei trapianti. L'innovativa tecnica, infatti, potrebbe essere anche utilizzata per correggere le malformazioni congenite dell'esofago nei bambini appena nati. Le prospettive sono interessanti, ma occorrerà altro tempo e ulteriori sperimentazioni per applicare la nuova tecnologia a organi più complessi come il rene o il cuore.