L'Acqua di rubinetto analizzata in diverse parti del mondo contiene microscopiche fibre di plastica, potenzialmente molto pericolose per la salute: è questo l'allarme lanciato da uno studio condotto da Orb Media, un'organizzazione non profit di Washington, che ha condiviso in esclusiva con il quotidiano britannico Guardian.

Gli USA sono i peggiori, in Europa stiamo meglio (ma non troppo)

Il livello maggiore di contaminazione è stato fatto registrare negli Stati Uniti, con una presenza di fibre di plastica nel 94% dei campioni, inclusi quelli prelevati dai rubinetti di edifici come il Congresso, il quartier generale dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente (EPA) e la Trump Tower a New York.

In questa poco lusinghiera classifica, le nazioni che seguono gli USA sono il Libano e l'India. I tassi di contaminazione più bassi sono invece stati registrati in alcune nazioni europee, come Francia, Germania e Regno Unito. Ad ogni modo, anche in questi casi le fibre di plastica sono state trovate nel 72% dei campioni esaminati. In termini assoluti, il numero medio di queste fibre di plastica trovate in ogni campione da mezzo litro di acqua di rubinetto variava tra le 4,8 degli Stati Uniti e le 1,9 dell'Europa.

Come questa plastica arrivi all'acqua di rubinetto non è ancora ben chiaro, anche se il principale "sospetto" è l'atmosfera: "Pensiamo davvero che i laghi ed altri specchi d'acqua possano essere contaminati da cumulative immissioni atmosferiche", spiega Johnny Gasperi della University Paris-Est Créteil, responsabile della porzione di studio eseguita sulle acque di Parigi.

"Ciò che abbiamo osservato qui tende a dimostrare che un'enorme quantità di fibre sia presente nelle ricadute atmosferiche".

Rischi per la salute non ancora chiari

Esistono ovviamente fortissimi timori per i danni alla salute che queste microfibre di plastica potrebbero causare: in particolare, si teme che possano essere un veicolo per delle sostanze chimiche pericolose che sarebbero assunte da chi dovesse bere l'acqua del rubinetto o mangiare dei cibi che con quell'acqua sono stati preparati.

"Osservando la fauna selvatica e sugli impatti che su questa sta avendo, abbiamo dati a sufficienza per essere preoccupati", spiega la dottoressa Sherri Mason, esperta di microplastiche della State University of New York, che ha supervisionato le analisi. "Se ha un impatto sulla fauna selvatica, come possiamo pensare che non abbia un qualche tipo di conseguenza anche per noi?".

Uno studio statunitense del luglio scorso, i cui risultati sono stati pubblicati su Science Advances, stima che dagli anni '50 sulla Terra siano stati prodotti qualcosa come 8,3 miliardi di tonnellate di plastica. Ogni anno, nel mondo vengono consumati 300 milioni di tonnellate di plastica; di questa enorme massa si stima che il 40% venga utilizzato solo una volta, spesso per meno di un minuto. Il problema è che la plastica può però restare nell'ambiente per secoli, con possibili gravi conseguenze a breve, medio e lungo termine.