Complessivamente, netto calo dei tumori negli uomini, stabile nelle donne. Si riducono alcuni tumori, come le leucemie e quelli a stomaco e colon-retto, grazie a campagne di screening di massa. Sono in aumento il tumore al testicolo nei maschi e alla mammella nelle donne. Altro dato, il cancro colpisce più al Nord del Paese ma uccide più al Sud. Continua ad aumentare la popolazione dei “sopravvissuti” ovvero coloro che hanno avuto una esperienza di cancro e l’hanno superata definitivamente o sono in una condizione di cronicizzazione.

Apparentemente nulla cambia

Lo scorso anno, sempre su questo giornale, commentando i dati del rapporto annuale sui numeri del cancro (AIRTUM) si stimavano circa 1.000 nuove diagnosi al giorno. Dopo un anno, il titolo non è cambiato ma, evidentemente, passi avanti sono stati compiuti soprattutto in termini di efficacia delle terapie e di sopravvivenza a 5 anni, arrivata al 54% negli uomini e al 63% nelle donne. Il vantaggio femminile è dovuto ai successi ottenuti in uno dei tumori che maggiormente colpisce le donne, il cancro alla mammella.

Se paragoniamo i dati della sopravvivenza attuale a quelli di 10 anni fa vediamo un progresso di 3-4% che, sebbene limitato, vuol dire migliaia di persone ancora in vita.

I migliori risultati si sono ottenuti negli uomini con il tumore del testicolo, della prostata e della tiroide mentre nelle donne ancora la tiroide, melanoma e mammella. In entrambi i sessi preoccupa il tumore al pancreas che continua a far segnare un peggioramento in termini di sopravvivenza (10%).

Leggendo i dati del rapporto annuale redatto da AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) e AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), quest’anno sono attesi 369mila nuovi casi di tumore (192mila maschi e 177mila femmine).

In forte aumento (+49% in 10 anni) nelle donne le diagnosi di cancro al polmone. Ulteriore conferma – ove fosse ancora necessario – del diretto rapporto tra fumo di sigaretta e cancro al polmone, visto l’aumento del numero delle fumatrici negli ultimi anni.

Andando ad analizzare i dati dei sopravvissuti al cancro, oltre 3.300.000 in tutta Italia, vediamo che nei maschi sono in prevalenza (2/3) quelli colpiti dai tumori alla prostata, colon e vescica mentre il 40% delle donne sopravvissute ha alle spalle un tumore alla mammella.

Nel complesso, rispetto al 2010, i sopravvissuti sono aumentati del 24%. Un bel passo in avanti.

Esiste ancora una differenza geografica

Tra le cause di morte, al primo posto ci sono le patologie cardio-vascolari (37% dei decessi) e al secondo posto troviamo quelle dovute al cancro (29%). Tuttavia l’incidenza dei tumori non è uguale in tutto il Paese, è più alta nel Nord Italia mentre la mortalità è superiore al Sud. In prima approssimazione, questa differenza viene spiegata considerando le differenze ancora esistenti nei vari territori, sia in termini di stile di vita e alimentazione che di efficienza sanitaria e diffusione degli screening di massa.

Ma quali sono "I numeri del cancro in Italia del 2017"?

Le 5 forme di tumori più frequenti, attesi per l’anno in corso, sono al colon-retto (53.000), seno (51.000), polmone (41.800), prostata (34.800) e vescica (27.000). Questi numeri sono disponibili grazie alla diffusione capillare, in tutte le Regioni, del Registro dei Tumori oggi arrivati a 47 quelli accreditati presso AIRTUM. E’ grazie a questa rete che possiamo avere una “fotografia” dell’incidenza dei tumori nel nostro Paese. Uno strumento utile sia alle istituzioni che ai cittadini.

Ed è proprio grazie a questo monitoraggio che oggi sappiamo che il numero delle diagnosi di tumore è in aumento: rispetto a 10 anni fa è aumentato del 49%. Un aumento davvero importante, soprattutto di alcune forme come pancreas, tiroide e melanoma.

Ma sappiamo anche che grazie alle nuove terapie e, soprattutto, alle diagnosi precoci, con tecniche diagnostiche sempre più avanzate, e alle campagne di screening, si registra un crescente successo nella lotta contro questo male, con un maggior numero di guarigioni o di pazienti stabilizzati nella loro malattia, ma ancora vivi.