Due medici litigano per contendersi la sala operatoria. Un'attesa di 90 minuti per una donna e la bambina che portava in grembo, rivelatasi poi fatale per la neonata, venuta alla luce senza vita. A distanza di un anno dall'episodio avvenuto all'ospedale Di Venere, nella città di Bari, la Asl ha conferito un risarcimento pari a 440 mila euro ai genitori della piccola. La denuncia dei genitori era rimasta senza risposta per 12 mesi. A portare alla luce la realtà dei fatti un'inchiesta giornalistica ed un accertamento medico legale.

I fatti

Ospedale Di Venere, Bari.

Una giovane donna è in attesa di un parto cesareo. Un'altra persona, invece, deve essere operata per un'appendicite. Due medici litigano tra di loro, per contendersi la sala operatoria. La lite genera un ritardo di un'ora e mezza. Quei 90 minuti si rivelano fatali per la neonata, che rimane strozzata dal cordone ombelicale. Lo strazio per la famiglia Visaggio è enorme. Da subito scatta la denuncia per quanto accaduto all'interno della struttura ospedaliera. Passano le settimane, i mesi, e la situazione sembra destinata a cadere nel dimenticatoio, come una banale morte di un neonato durante un parto.

Il ruolo dei media

Fino a quando non c'è l'intervento dei media. Durante una puntata de Le Iene, ad inizio maggio, viene trasmessa un'intervista alla madre della bambina deceduta, durante la quale emerge il racconto choc di quella giornata.

I primi ad occuparsi della vicenda sono stati però i colleghi della Gazzetta del Mezzogiorno, con un articolo pubblicato lo scorso aprile. Nuovamente la Gazzetta, oggi, torna a parlare del caso a seguito della decisione presa dalla Asl, con il risarcimento di 440 mila euro per i due coniugi che si sono visti negare la gioia per la nascita della loro bambina.

Una giornata, quella del 2 maggio 2016, che si è trasformata in poche ore in un incubo.

Le indagini

Le indagini, condotte dagli inquirenti, coinvolgono complessivamente 8 medici dell'ospedale Di Venere a Bari. Gli 8 dipendenti del nosocomio, attualmente, sono posti a indagine penale oltre che a procedimento disciplinare. La situazione è in continua evoluzione e già nei prossimi giorni potrebbero esserci delle novità a riguardo.

Nonostante le indagini siano ancora in corso, la Asl ha deciso di anticipare i tempi, aprendo il portafoglio e risarcendo così i due genitori, ancora provati dopo la scomparsa drammatica della loro bambina.