Negli ultimi tempi si sta verificando che sempre più spesso le giovani coppie hanno problemi di concepimento. Questo problema è diventato oggetto di studio e di attenzione anche da parte di organi di ricerca e della sanità pubblica, tanto da emanare linee guida e consigli su come affrontare il problema e a chi rivolgersi.

Ma quello che, però, andrebbe fatto è la prevenzione, ossia capire quali sono le cause dell'infertilità sia maschile che femminile e cercare di prevenirlo. sì, perché anche se il problema viene sentito e affrontato soprattutto dalle donne, in realtà è un problema che riguarda sempre più uomini.

Molto spesso viene scoperto che la causa del mancato concepimento può essere una patologia specifica, come l'endometriosi, il varicocele,e cc., ma non tutti sanno che esiste una stretta correlazione, ormai dimostrata anche da numerosi studi scientifici, tra l'infertilità, sia maschile che femminile, e l'eccesso di peso e le patologie ad esso correlate, come insulino-resistenza e iperlipidemia, solo per citare alcuni esempi più comuni.

Per quanto riguarda la fertilità maschile, la ridotta fertilità dovuta all'eccesso ponderale ha conseguenze sulla conta totale degli spermatozoi, sulla concentrazione, sul volume dello sperma e sulla motilità degli spermatozoi, quindi in sintesi possiamo dire che negli ultimi decenni, in seguito alle cattive abitudini alimentari e ad uno stile di vita scorretto, si è ottenuto una qualità del liquido spermatico sempre più scarsa.

Gli studi al riguardo

Ma vediamo alcuni degli studi già pubblicati sull'argomento cosa dicono.

Un primo studio, tutto italiano, è stato condotto sugli animali a cui è stata somministrata una dieta iperlipidica, ad alto contenuto di acidi grassi saturi e e povera di acidi grassi polinsaturi della serie omega-3. Le conseguenze di questo regime alimentare errato è stato un aumento dell'obesità, dell'insulino-resistenza, delle dislipidemie e, di contro, una riduzione della qualità spermatica.

Secondo gli studio la relazione tra sindrome metabolica (ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia) e infertilità si spiega con la lipomatosi scrotale, ossia un eccesso di tessuto adiposo a livello dei testicoli e del funicolo spermatico che, se associata ad una condizione di obesità o sovrappeso, porta ad un eccesso di ROS, specie reattive dell'ossigeno, che si formano in seguito alle alterazioni del metabolismo lipidico, e a difetti nel metabolismo energetico, che riguarda la glicolisi e la produzione di ATP, e che provocano una riduzione della qualità spermatica in termini di decremento della concentrazione e della motilità dei gameti maschili.

Un altro studio, invece, si è focalizzato sul numero di spermatozoi, sulla concentrazione e sul volume dello sperma e come variano in base al peso. Ebbene, quello che è emerso è tutt'altro che incoraggiante: i valori sono relativamente scesi del 2,4%, 1,3% e del 2% rispetto al peso normale per ogni aumento di 5 unità di BMI.

La spiegazione è da ritrovare nel ruolo degli ormoni dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene sulla formazione degli spermatozoi.

Nell'eccesso di tessuto adiposo, la leptina diminuisce la produzione di testosterone, di conseguenza si ha un eccesso di estrogeni che interrompono il processo di feedback negativo dell'asse HPG, che interferisce con il normale svolgimento della spermatogenesi.

Altri ricercatori invece hanno proposto che, a causa dell'eccesso di peso, si può avere nella zona scrotale un aumento della temperatura dovuta ad un aumento della quantità di grasso in questa zona. Questo aumento di temperatura può causare disfunzioni nelle cellule spermatiche e nella spermatogenesi.

Il ruolo dell'alimentazione

Da tutto ciò emerge che un corretto stile di vita e una sana alimentazione giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione dell'infertilità, poiché la diminuzione del peso ha come conseguenza diretta un miglioramento della qualità del liquido spermatico, specie negli uomini che hanno già qualche problema al seme o che hanno deciso di avere un figlio in età non più tanto giovane, e più in genere possiamo dire che la sana alimentazione ha un effetti preventivo e/o terapeutico su questo problema.

Questo è emerso anche da uno studio olandese su uomini "in attesa" di un bebè e ai quali è stato analizzato lo sperma. Dai risultati è emerso che tutti coloro che seguivano una sana alimentazione, basata principalmente su cereali integrali, legumi, frutta, olio evo, povera di zuccheri e cereali raffinati, avevano una qualità dello sperma migliore rispetto a quelli che avevano un regime alimentare squilibrato.

I consigli per l'uomo che vuole avere un figlio

Le regole di una corretta alimentazione sono sostanzialmente le stesse che valgono per tutta la popolazione sana, ossia:

  • Fare almeno 5 pasti al giorno, colazione, pranzo, cena e due spuntini;
  • Consumare una colazione a base di latte e yogurt;
  • Ridurre il consumo di grassi di origine animale;
  • Aumentare il consumo di frutta e verdura, di cereali integrali, di legumi e olio evo;
  • Limitare bevande zuccherate, dolci e dolciumi;
  • Bere acqua in abbondanza.

Ma ovviamente questo da solo non può bastare, quello che aiuta è sicuramente tenere anche sotto controllo le porzioni, perché anche l'alimento più salutare del mondo se assunto in maniera errata può dare problemi.

Altro punto importante è la frequenza dei pasti, evitare di saltarli e avere una rotazione settimanale di tutti i cibi nell'arco della settimana in modo da poter fare rifornimento di tutti i nutrienti in esso contenuti.

Privilegiare soprattutto alimenti stagionali e a km 0, in modo da poter essere certi di evitare interferenti endocrini presenti in essi e potrebbero avere conseguenze sul ciclo ormonale.

Infine tenere sotto controllo il peso e fare una regolare attività sportiva, almeno 3 volte a settimana per un'ora.