Gli energy drink sono bevande a base di sostanze stimolanti come glucosio, vitamine del gruppo B, taurina e caffeina. Non mancano casi di intossicazioni e morti collegabili all'abuso di tali bevande tra giovani e giovanissimi. La caffeina in essi contenuta e la tendenza ad abusarne possono infatti portare a disturbi cardiovascolari ed ipertensione. I ricercatori della School of Public Health dell'Università del Maryland hanno esaminato quasi 1100 studenti universitari per cinque anni per verificare in particolare, se la dipendenza da energy drink avrebbe, più tardi, portato alla dipendenza da Alcool e droghe.

Studenti universitari e consumo di energy drink

I giovani partecipanti allo studio sono stati seguiti dai 21 fino ai 25 anni d'età. Circa il 51% erano grandi consumatori di energy drink, il 17% erano consumatori moderati, il 20% non consumava bevande a base di caffeina, i restanti non le utilizzava in quel dato periodo. I ricercatori hanno constatato che i maggiori consumatori di bevande energetiche avrebbero sviluppato un rischio significativamente più elevato di utilizzare cocaina o stimolanti su prescrizione medica dopo il compimento dei 25 anni d'età. Inoltre gli stessi studenti propendevano ad maggiore rischio di abuso di alcool. Tuttavia, non è stato rilevato alcun rischio maggiore per l'utilizzo di tabacco o marijuana.

Allo stesso tempo gli studenti che avevano diminuito o interrotto il consumo di bevande energetiche avevano un rischio minore di futuri abusi di sostanze. La Dott.ssa Amelia Arria, tra gli autori principali dello studio, ha tuttavia specificato la necessità studiare in maniera più approfondita le cause esatte di questa connessione.

La necessità di dipendere da qualcosa

Un simile effetto potrebbe dipendere dall'elevato contenuto di caffeina in queste bevande o alla presenza di altre sostanze, che in qualche modo imitano la funzione di alcuni farmaci. C'è poi da considerare il fattore ambientale. L'ambiente universitario in questo sarebbe determinante: gli energy drink sono prontamente disponibili, vengono utilizzati da molti ragazzi per darsi la carica per sostenere i ritmi di lezioni ed esami.

La caffeina in essi contenuti infatti permette di rimanere a studiare per tutta la notte. Finito il periodo universitario questi stessi soggetti abbandonano l'uso degli energy drink, ma spesso hanno la necessità di dipendere da qualcosa. Il passaggio alla cocaina o ad altre sostanze eccitanti avverrebbe proprio in questo momento. "C'è una componente allarmante e spaventosa in tutto questo" ha affermato il professor Tindall, altro ricercatore coinvolto nello studio, intervistato da Fox news. La Dott.ssa Arria spera che lo studio aiuti a mettere in guardia sui possibili pericoli legati all'abuso degli energy drink e conclude: "Il pubblico deve essere consapevole dei rischi".