Una recente ricerca americana ha individuato nei bassi livelli di Vitamina D un potenziale rischio, soprattutto fra le donne, nel contrarre la sclerosi multipla. Ad oggi, tale malattia resta incurabile e colpisce ogni anno migliaia di persone. La dottoressa Munger ha guidato il gruppo di ricercatori che ha pubblicato lo studio sulla rivista "Neurology". I medici che hanno dato un contributo importante per la ricerca arrivano dalla Harvard T.H. Chan School e, da alcuni giorni, stanno facendo parlare di sé proprio per i risultati del loro studio.

Quest'ultimo, infatti, se fosse confermato, avrebbe importanti risvolti nella prevenzione della malattia.

Lo studio su 800mila donne finlandesi

Una carenza di vitamina D determinerebbe una maggiore propensione a contrarre la malattia rispetto a chi ha, invece, valori normali del famoso gruppo di pro-ormoni liposolubili. È questo l'esito della ricerca effettuata dagli studiosi statunitensi della Harvard T.H. Chan School of Public Health che ha sede a Boston, negli Usa, coordinati da Kassandra Munger.

Bassi livelli di vitamina D rappresenterebbero una pericolosa spia rossa per il rischio di sviluppare la sclerosi multipla. Lo studio ha coinvolto numerose donne, sia giovani che di mezza età. Proprio il genere femminile, infatti, è quello più esposto al rischio di contrarre la malattia.

Sono stati analizzati i dati degli esami di quasi 1 milione di donne finlandesi: dopo nove anni - periodo nel quale si è svolto lo studio - su poco più di 1.000 di donne è stata riscontrata la patologia.

I ricercatori hanno evidenziato come, tra le ammalate, sia stato riscontrato un livello di vitamina D più basso rispetto a tutte le altre donne che, invece, hanno tenuto alla larga la SM, come viene chiamata anche in ambito medico.

Quando si parla di carenza di vitamina D

È importante sottolineare come si parli di carenza di vitamina D quando nelle analisi del sangue viene riscontrato un valore inferiore ai 30 nanomoli per litro. Chi ha i valori più bassi, non è detto che automaticamente avrà la sclerosi multipla ma, secondo lo studio condotto dall'università americana di Boston, il rischio aumenterebbe in particolare fra le donne.

Valori sufficienti di vitamina D sono quelli superiori ai 30 nanomoli per litro, meglio ancora se pari o superiori ai 50. È emerso come una carenza porti ad un 43% di rischio in più di ammalarsi rispetto ad un soggetto che, invece, ha livelli normali di vitamina D. Un'altra percentuale significativa è quella riferita alle donne che hanno valori pari o superiori ai 50 nanomoli, che hanno visto ridurre il rischio di sclerosi multipla del 39%.