Nel dibattito di fuoco sulla legge Lorenzin che rende le vaccinazioni obbligatorie pena l'esclusione scolastica, si rischia di dare dati che possano fare male alla corretta informazione. Fake news, sondaggi inesistenti, allarmismi, sono ciò che viene contestato a chi ha espresso i propri dubbi su una legge che va in contrasto con molti articoli della Costituzione. Lo stesso immunologo Aiuti ha definito i no vax, facendone comunque un fascio, gente che si informa male e che decide sulla base di notizie sbagliate. Per questo la notizia in questione si basa su documenti ufficiali, tratti dalla camera dei deputati, e dal sito della stessa agenzia del farmaco.

Ma è una notizia che fa tremare i polsi, direbbe qualcuno. Ivan Catalano ha depositato, il 28 settembre, un'interrogazione parlamentare in cui chiede al ministero della salute di riferire cosa sappia dei casi di morte subito dopo la somministrazione del vaccino Infanrix hexa. Catalano aggiunge anche una domanda terribile: la Glaxo ha falsificato i dati?

Su 100 bimbi vaccinati, 83 sono morti dopo poche ore. Dove sono quei dati?

L'interrogazione parlamentare che si può trovare al sito aic.camera.it, è la numero 4-17956, inserita in data 28 settembre, seduta 860. Non è la prima volta che le multinazionali del farmaco vengono chiamate in causa. Recentemente lo stesso vice presidente emerito della corte costituzionale, che ricordiamo il 21 novembre prossimo chiamerà il governo a rispondere della legittimità della legge Lorenzin, ha affermato che questa legge avvantaggia le multinazionali.

Tuttavia quello che Catalano scrive insinua un dubbio che, se verificato, sarebbe agghiacciante. Si legge nell'interrogazione che "i medici hanno scoperto che l'ultima relazione sulla sicurezza del vaccino Infanrix hexa presentata dal produttore Glaxo nel 2015, avrebbe cancellato i decessi avvenuti nel 2012". Ancora, si legge che la stessa Glaxo avrebbe corretto i dati che mostravano chiaramente come "l'83 per cento delle morti riportate è avvenuto subito dopo la vaccinazione nei primi 10 giorni e solo il 17 per cento è accaduto nei successivi dieci giorni".

Infanrix hexa: l'agenzia del farmaco spiega cos'è

L'aspetto inquietante è che si parla di un vaccino obbligatorio, esavalente, come riporta la stessa agenzia del farmaco all'indirizzo farmaci.agenziafarmaco.gov.it. L'aifa lo definisce "vaccino antidifterico, antitetanico, antipertossico, antiepatite, antipoliomielitico e anti-Haemophilus influenzae tipo b, indicato per la vaccinazione primaria e di richiamo per neonati e bambini".

Cioè in pratica quello reso obbligatorio. Alla luce di queste informazioni Catalano fa una domanda ben precisa al ministero della salute, che speriamo risponda quanto prima: cosa sa dei dati sulla morte improvvisa correlata al vaccino Infanrix hexa? E non ritiene che sia meglio sospendere, in via precauzionale, tale vaccino? L'ultima domanda, inespressa, è però sulla bocca di tutti: chi risponderà dei danni?

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