Il Ministero della Salute ha informato i consumatori, tramite il sito ufficiale salute.gov.it, che un lotto della fesa di tacchino Capitelli F.lli è stata ritirato dal mercato perché ad alto rischio microbiologico. Quindi se avete della fesa di tacchino arrosto nel frigorifero vi conviene controllare prima di consumarla onde evitare spiacevoli conseguenze, anche gravi.

Il comunicato del Ministero della salute sul ritiro immediato dell'arrosto di fesa di tacchino

Dopo il caso degli spinaci contaminati da mandragora, il Ministero della Salute ha comunicato, in questi giorni, il ritiro immediato di un lotto dell'arrosto di fesa di tacchino della nota azienda di salumi Capitelli di Borgonovo Val Tidone (Piacenza).

La partita del salume contaminato è stata immessa in commercio prima del 26 settembre 2017 ed è stata esaminata dal Ministero nei giorni seguenti: dalle analisi effettuate è emerso che la fesa di tacchino è stata contaminata dal batterio Listeria Monocytogene. Il richiamo del Ministero, che si può trovare sul sito governativo del dicastero stesso, riporta testualmente queste parole. "Nel caso abbiate acquistato questa fesa di tacchino prima del 26 Settembre 2017 siete gentilmente invitati a non consumarla e riportala presso il punto vendita. Nel caso il prodotto sia stato consumato da donna incita si consiglia di consultare il medico".

Il lotto ritirato è identificato dal codice 26092017/14112017 e ha scadenza 14 novembre 2017 ed è composto da prodotti con peso compreso fra 3,100 e 3,400 kg.

Il salumificio ha comunque predisposto una nota informativa presente nei punti commerciali dove è stato venduto il lotto interessato.

Cos'è il Listeria monocytogenes

Il Listeria monocytones è un batterio presente nel suolo, nelle acque e nel foraggio, che rappresenta l’agente responsabile della listeriosi nell’uomo: si tratta di un'intossicazione alimentare che si manifesta nel giro di poche ore dall'assunzione del cibo contaminato.

I sintomi di questa patologia sono simili a quelli influenzali, accompagnati da problemi gastrointestinali come vomito, nausea, diarrea. Gli organismi sani riescono ad espellere il batterio in pochi giorni mentre per le categorie a rischio è più complicato; in effetti, in questi soggetti la listeriosi potrebbe portare infezioni gravi come la setticemia. Per le donne incinte è particolarmente pericoloso perché una contaminazione con questo batterio potrebbe portare ad aborto o parto prematuro.