Tacchino contaminato per pericolo di Listeria. Il Ministero della Salute ha posto immediato richiamo per il tacchino arrosto distribuito nei supermercati di tutta Italia di una nota marca del settore dei salumi. Il richiamo è stato reso necessario da parte del ministero della Salute per motivi strettamente legati al rischio microbiologico di Listeria emerso dalle analisi di una partita di tacchino arrosto "Liberamente" di Casa Modena. Non è escluso che l’assunzione del prodotto interessato al ritiro possa provocare danni alla salute, ed è per questo che l'associazione, punto di riferimento per la sicurezza alimentare, “Sportello dei diritti”, mette in allerta la popolazione italiana.

Marca e lotti del tacchino arrosto contaminato da Listeria

La marca del tacchino ritirato dal commercio è commercializzato dall’azienda Casa Modena e in particolar modo interesserebbe la confezione da 3,5 chilogrammi e il numero del lotto sotto accusa è il 141117 con scadenza del 14 /11/2017, confezionato all’interno dello stabilimento in provincia di Vicenza “Forno D’Oro”. Dopo gli spinaci alla mandragora e il taleggio sottoposti a ritiri nei giorni scorsi dalla grande distribuzione dei supermercati, sotto osservazione finiscono ora quindi anche i prodotti di Casa Modena e in particolar modo il suo tacchino arrosto.

Listeria: sintomi e i consigli per i consumatori

La Listeriosi si manifesta generalmente con sintomi simili all’influenza con febbre e dolori diffusi e sintomi legati all’apparato gastrointestinale.

L’agente patogeno che interessa la Listeria è un batterio che si adatta bene anche alle basse temperature ed in presenza di sale ed è possibile trovarlo in moltissimi alimenti come i formaggi a pasta molle, nel latte non pastorizzato, nella carne congelata, nel pollame, nel pesce ed anche nelle verdure. Il principale veicolo di infezione per l’uomo è attraverso il consumo di alimenti pronti o crudi.

I sintomi da ingestione di alimenti contaminati si manifestano sotto due forme. In genere la più comune e diffusa è caratterizzata dalla insorgenza di problemi gastro intestinali con presenza di diarrea a poche ore dall’ingestione di prodotti contaminati dal batterio sotto accusa. La forma più grave e per fortuna meno diffusa è invece molto più invasiva con la possibilità di dare origine a pericolose encefaliti, meningiti, setticemie e sepsi.

Le categorie di persone maggiormente esposte e a rischio di contrarre la malattia sono gli anziani, le donne in stato di gravidanza, alle quali la malattia potrebbe portare anche gravi complicanze nella delicata fase della gestazione, i neonati e in generale persone con un sistema immunitario già compromesso o debilitato da patologie in corso.