Una buona notizia arrivata pochi minuti fa dall'Ansa, oggi venerdì 27 ottobre, e ripresa dai maggiori quotidiani nazionali. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha esteso ai nati dal 1958 al 1966 l'indennizzo già riconosciuto per i danni provocati dal farmaco talidomide, venduto negli anni '50 fino agli anni '70, prima che si scoprissero i suoi effetti devastanti. Adesso lo studio legale torinese Ambrosio e Commodo, che assiste una donna di 63 anni, vuole ottenere giustizia anche per tutti gli altri. Ecco la storia.

Talidomide: un farmaco devastante

Si chiamano "i figli del Talidomide". Sono tutti i bambini nati da donne che in gravidanza, per contrastare gli effetti della nausea, hanno assunto appunto il Talidomide, ritenuto allora innocuo. Si è scoperto invece che così non era. Si ritiene che il farmaco sia stato importato in Italia dai tedeschi, durante la seconda guerra mondiale. Veniva usato anche per la nausea gravidica. Centinaia di bambini sono così nati con malformazioni, accertate successivamente ed imputate al farmaco, che si è continuato a prescrivere sino agli anni '70, prima che venisse ritirato. L'episodio richiama alla mente la recente notizia dell'interrogazione parlamentare sulle morti in culla legate al vaccino esavalente Infanrix.

Il ministero della salute aveva già, negli anni scorsi, riconosciuto indennizzi da "sindrome del Talidomide" ai nati tra il 1959 e il 1965. Ed ecco la buona notizia.

Indennizzo esteso al 1958 e al 1966

La scorsa settimana il ministero della salute ha esteso l'indennizzo anche ai nati nel 1958 e nel 1966, ampliando di fatto la fascia riconosciuta di due anni.

Sul sito del ministero si può leggere la procedura sulla richiesta del riconoscimento danni e relativo risarcimento ai sensi della legge 244. A richiederlo, si legge, possono essere i "soggetti affetti da sindrome da talidomide, nelle forme dell'amelia, dell'emimelia, della focomelia, della micromelia". Sul sito si trovano anche le indicazioni per la procedura, la documentazione richiesta e tutti i recapiti utili.

La domanda a questo punto, però, è più che lecita. E tutti quelli nati prima del 1958? La risposta potrebbe arrivare grazie alla battaglia di uno studio legale torinese, lo studio Ambrosio e Commodo, specializzato nel risarcimento danni e referenti di un'associazione vittime del talidomide.

La storia di Maria Teresa Castelli, una speranza per tutti

Si è già affrontato il discorso delle leggi che risarciscono i danni da farmaci. Esiste ad esempio una legge, la 210/92, che prevede risarcimenti per i danneggiati da vaccino. Da qui il ragionamento: se esiste una legge che indennizza per un danno, significa che il responsabile di quel danno è stato accertato. E nel caso del Talidomide, la legge è la 244.

È per questo che le speranze di chi è nato prima del 1958 sembrano arrivate ad un punto di svolta: perché se il talidomide ha danneggiato i bambini nati dopo il 1958, non si capisce perché non si debbano indennizzare anche tutti gli altri. Se lo chiede Maria Teresa Castelli, assistita proprio dallo studio legale torinese. Anna Maria è nata nel 1954, e si è rivolta ai legali per avere giustizia. La sua battaglia potrebbe così aprire la porta ai risarcimenti per tutti i figli del Talidomide, a prescindere da quando sono nati.

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