E’ stato effettuato in Cina il primo Trapianto di testa al mondo. La notizia, che pare una trasposizione del celebre film di Mel Brooks ‘Frankenstein Junior’, è stata resa nota dal neurochirurgo italiano Sergio Canavero nel corso di una conferenza stampa tenuta a Vienna. L’operazione è stata portata a termine su un cadavere da parte un’equipe dell’università medica di Harbin, in Cina, guidata dallo stesso Canavero insieme al chirurgo cinese Xiaoping Ren, al quale che già in passato era riuscita un analogo intervento sul corpo di una scimmia.

Il primo trapianto di testa al mondo

Secondo quanto riferito dal medico torinese, da anni fautore del trapianto di testa per migliorare la qualità di vita di pazienti colpiti in modo irreversibile da paralisi, da malattie neuro-degenerative, atrofie muscolari e tumori, l’operazione è durata 18 ore, nel corso delle quali i medici sono riusciti a ricollegare la colonna vertebrale, i vasi sanguigni e i nervi del corpo umano.

Altri dettagli sull’operazione non sono al momento disponibili in attesa della pubblicazione ufficiale dei dati, ma basandoci su quanto riferito dal professor Canavero lo scorso anno, in occasione di un esperimento su un topo compiuto in Corea del Sud, il problema che suscita maggiori perplessità da parte della comunità scientifica internazionale, vale a dire il ricollegamento con successo dei due tronconi di midollo, sarebbe stato allora superato facendo ricorso ad una soluzione di acido glicolico.

Canavero: ‘Presto il trapianto su vivi’

In una intervista concessa ad un quotidiano statunitense, il professor Canavero ha confermato che presto l’operazione di trapianto di testa sarà tentata su un essere umano vivo da donatori in stato di morte cerebrale. L’esperimento dovrebbe durare 24 ore ed avrà un costo particolarmente elevato, circa 100 milioni di dollari, che sarà in gran parte coperto dallo stato cinese.

Quello dei finanziamenti statali non è il solo argomento spiega come il tentativo di trapianto di testa si sia svolto in Cina. Oltre alle ovvie perplessità dal punto di vista etico, è infatti opportuno precisare che gli standard cinesi in materia sono molto meno rigidi rispetto a quelli previsti in Europa e negli Stati Uniti.

Si attende ora la reazione della comunità scientifica internazionale all’annuncio del professor Canavero che si annunciano comunque alquanto perplesse, vista l’irritualità di una notizia di tale rilievo comunicata alla stampa prima ancora della pubblicazione dei risultati dell’esperimento su una rivista scientifica ufficiale. Sarà da vedere, quindi, se si tratta di un annuncio avventato oppure di una nuova frontiera di speranza per i paraplegici.