Il trapianto di testa non è più soltanto una chimera, ma una concreta realtà. Stando a quanto si apprende, l'intervento è stato eseguito dal neurochirurgo italiano Sergio Canavero assieme al collega cinese Xiaoping Ren della Harbin Medical University, in Cina, su di un cadavere. Tramite questa operazione è stato possibile ricollegare colonna vertebrale, vasi sanguini e nervi. A darne l'annuncio è stato lo stesso Canavero su The Telegraph, aggiungendo che il Trapianto di testa su un essere umano vivente potrebbe essere imminente. Il dottor Canavero è assurto agli onori della cronaca già nel 2013 quando dichiarò che un intervento del genere avrebbe migliorato la qualità della vita delle persone affette da paralisi, cancro, atrofie e patologie neurodegenerative.

Tuttavia le sue affermazioni hanno generato un vespaio di polemiche, in particolare il punto fondamentale attorno cui ruota la fattibilità di una operazione di questo genere riguarda la difficoltà del collegamento dei tronconi del midollo del donatore con quelli del ricevente. Se infatti si riuscisse realmente ad effettuare un intervento di questo tipo, si darebbe una speranza a tutte le persone che vivono su una sedia a rotelle a causa della lesione del midollo spinale.

Canavero: le dichiarazioni del medico

In particolare, stando a quanto dichiarato dal medico, il team della Konkuk University School of Medicine in Corea del Sud, utilizzando una soluzione a base di acido glicolico sarebbe riuscita a 'saldare' i tronconi del midollo spinale di un topo.

Inoltre Canavero ha anche affermato che i colleghi della Harbin Medical University avrebbero effettuato un trapianto di testa su una scimmia collegando tutti i vasi sanguigni senza provare però a riconnettere anche i tronconi del midollo spinale. Per Canavero raffreddando la testa dell'animale a 15 gradi sottozero sarebbe possibile sopravvivere all'esperimento senza riportare conseguenze a livello cerebrale.

Il medico ha poi precisato che la scimmia è stata soppressa 20 ore dopo per ragioni etiche. In ogni caso la comunità scientifica non mancherà di sollevare dubbi e perplessità, come già fatto in precedenza in occasioni di affermazioni analoghe da parte del dottor Canavero.

Trapianto di testa: c'è già il primo candidato

In ogni caso esiste già un volontario umano per il trapianto di testa. Si tratta di Valery Spiridonov, un 30 enne di origini russe, che è affetto da atrofia spinale di tipo 1.

Si tratta di una malattia degenerativa che determina il deterioramento dei neuroni motori fino alla paralisi completa. L'uomo all'agenzia di stampa Central Europaen News ha dichiarato di essere impaziente di cominciare. Inevitabilmente interventi di questo tipo riportano alla memoria il romanzo di Mary Shelley su Frankenstein, creatura ibrida composta da parti di diversi cadaveri, sollevando interrogativi sul piano bio-etico di difficile soluzione. Se la notizia ha suscitato il vostro interesse potete cliccare in alto a destra sul tasto Segui accanto al nome dell'autore della news.