La medicina e chirurgia ha tratto notevoli vantaggi dalle innovazioni tecnologiche che si sono susseguite nel corso degli anni. Ad oggi, grazie all'utilizzo di strumenti sempre più all'avanguardia, quello chirurgico è uno dei settori più sviluppati in ambito medico-scientifico. Se in questi ultimi anni il ricorso alla chirurgia era quasi diventato indispensabile in alcuni casi, da oggi sarà possibile intervenire con delle valide ed altrettanto efficaci alternative.

Importanti novità

Nel corso del 78° Congresso della Società Italiana di Cardiologia, tenutosi a Roma, sono emerse delle importanti novità.

Uno degli argomenti principali su cui ci si è soffermati è stato quello inerente il trattamento delle cardiopatie strutturali, ovvero gli interventi sulle valvole cardiache problematiche senza l'utilizzo di bisturi e, soprattutto, evitando di ricorrere al tradizionale intervento chirurgico.

Quest'innovazione è molto importante soprattutto per gli anziani e per i pazienti con problemi cardiopatici. La nuova modalità di trattamento può tornare utile anche in caso di stenosi aortica degenerativa che, stando alle ultime rilevazioni, con l'innalzarsi della vita media in Italia, dovrebbe essere destinata ad aumentare nel nostro Paese. La stenosi è una delle patologie cardiache più diffuse, e consiste nel restringimento della valvola aortica.

I soggetti più a rischio sono le persone tra i i 60 e i 70 anni. Per questo tipo di malattia, purtroppo, non esistono dei farmaci adeguati e, di conseguenza, è necessario intervenire per impiantare una nuova valvola, poiché i pazienti affetti da questa patologia rischiano seriamente di andare incontro alla morte nel giro di appena 2-3 anni.

Valvola aortica: novità per il trattamento

Il Gise, in collaborazione con la Società Italiana di Cardiologia, ha illustrato delle nuove modalità per il trattamento della patologia della valvola aortica. Gli studiosi hanno esposto i progressi fatti dalla Tavi, ossia una tecnica che permette di impiantare una valvola di maiale ricorrendo ad un catetere inserito in un'arteria di una gamba.

Questa tecnica fa sì che, senza alcuna anestesia generale né apertura del torace, si possa introdurre una nuova valvola cardiaca attraverso l'arteria femorale.

Il presidente della Società Italiana di Cardiologia, Ciro Indolfi, ha dichiarato che è possibile procedere con questo innovativo metodo anche nei pazienti che hanno un rischio chirurgico intermedio. L'illustre medico ha spiegato che, visti gli ottimi risultati riscontrati finora, il ricorso al Tavi è destinato a riguardare un numero sempre maggiore di pazienti, mettendo da parte il tradizionale intervento chirurgico.