L'azienda sanitaria del Polesine, nata dalla fusione delle due Asl di Rovigo ed Adria, va a scuola, o meglio, accede ai più alti livelli formativi. A febbraio 2017 ha partecipato insieme alle altre aziende sanitarie del Veneto ad un'indagine condotta dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa riguardante il 'clima organizzativo' del servizio svolto. Erano emerse alcune criticità sulle quali intervenire, come l'ottimizzazione delle risorse disponibili, il grado di soddisfazione dei pazienti, la comunicazione interna, il senso di appartenenza dei dipendenti da legare al riconoscimento del merito come valore fondamentale.

Nonostante la prevalenza di una generale percezione aggregante dei pazienti verso l'azienda, lo scorso 27 novembre l'Ulss 5 ha indetto nell'Aula Magna della Cittadella Socio-sanitaria di Rovigo la prima giornata di studio sul benessere organizzativo aziendale con l'obiettivo di migliorare la scala dei raccordi fra organi direttivi ed operatori e fra gli stessi operatori. Il Direttore Generale dell'Azienda sanitaria rodigina Antonio Compostella ha affermato che "il primo capitale aziendale è quello umano" aderendo ai dettami dell'iniziativa guidata dalla Regione Veneto e alla quale il Polesine ha risposto per primo rispetto agli altri centri regionali.

I dati dell'indagine segnano la linea di partenza del miglioramento

Nicola Bellè, di formazione bocconiana ed ora docente alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, ha asserito che i dati emersi dall'analisi sugli assetti organizzativi rappresentano il punto di partenza di un percorso di potenziamento dell'efficienza aziendale.

I dipendenti dell'azienda sanitaria rodigina sono circa 3000 e, a fronte di una buona qualità percepita di prestazioni sanitarie e professionalità, il miglioramento procede sulla via dell'espansione di coinvolgimento e motivazione. Compostella ha precisato alcuni aspetti rilevanti dello 'screening' interno aziendale basato sulla compilazione di un questionario da parte dei dipendenti.

'Ha risposto il 40% degli operatori fra medici ed assistenti sanitari - ha precisato - al fine di conoscere la qualità delle relazioni fra colleghi e con i superiori ed il clima dell'ambiente di lavoro che risulta incidente sull'erogazione finale dei servizi. Provvederemo alla diffusione di nuovi questionari per valutare nel 2019, quando si riproporrà l'indagine conoscitiva sul clima organizzativo aziendale, che cosa è stato attuato e che cosa resta da fare'.