La storia della modella Lauren Wasser, alla quale è stata amputata una gamba a causa della setticemia sopraggiunta dopo l’uso di assorbenti interni, starebbe destando molte preoccupazioni soprattutto tra tutte coloro che si affidano sistematicamente a questo tipo di prodotto per la propria igiene femminile, ignare del serio pericolo che potrebbero correre.

Lauren Wasser: la storia dell’amputazione della gamba

Era il 2012 quando all’età di 24 anni, la modella di Los Angeles, ha rischiato di perdere la vita in seguito al sopraggiungere di un bruttissimo shock anafilattico, messo strettamente in relazione all’uso degli assorbenti interni.

La modella Lauren Wasser, in questi anni, non avrebbe mai smesso di mettere in guardia le donne e adottare delle campagne preventive legate ai possibili rischi strettamente connessi all'uso di questo tipo di assorbenti, il più delle volte, proposti sul mercato non accompagnati dalle informazioni degli effetti collaterali connessi al loro uso. Nonostante la modella abbia scrupolosamente seguito le indicazioni riportate sulla confezione, in seguito al loro uso le sarebbe sopraggiunta una febbre improvvisa associata a sintomi sempre più gravi, fino a giungere alla cancrena di una delle gambe che ha costretto i medici ad amputarla e ad intervenire anche sul piede dell’altra amputandole le dita e una parte del tallone.

La Wasser ha continuato però, nonostante tutto, a dedicarsi alla sua carriera di modella cercando di utilizzare la sua esperienza come messaggio positivo alla vita e nello stesso tempo, comunicare nel modo migliore il pericolo in agguato per mancanza di idonee informazioni su questo tipo di prodotti.

Assorbenti interni: dove risiede il pericolo

La modella, dopo la sua terribile esperienza, si batte continuamente per la sicurezza e la giusta attenzione da riporre nei prodotti per l'igiene intima femminile. I tamponi interni, infatti, come testimonia la sua tragica esperienza, possono rivelarsi estremamente pericolosi ed è giusto che le donne vengano messe al corrente dei seri rischi che possono correre.

L'uso di tamponi potrebbe causare la sindrome da shock tossico che è uno stadio avanzato dell’infezione batterica dovuta, il più delle volte, da Staphylococcus aureus. In pratica la carbossimetilcellulosa usata per la loro fabbricazione potrebbe creare un ambiente idoneo per la dannosa proliferazione dei batteri. Statisticamente una persona su centomila viene colpita da questa infezione, un numero ritenuto forse troppo basso per comparire nelle controindicazioni sulla confezione.