Le sostanze perfluoroalchiliche, denominate comunemente con l'acronimo Pfas, hanno causato negli ultimi mesi in Veneto un'impennata nell'allarme-inquinamento. Si tratta di composti di fluoro e carbonio particolarmente resistenti al degrado presenti nelle acque sotterranee, superficiali ed anche potabili, come residui delle lavorazioni chimiche di tessuti e pellami, rivestimenti impermeabili della carta, padelle antiaderenti, imballaggi alimentari fino alla cromatura di schiume antincendio e alla formazione dei fluoropolimeri coadiuvanti delle applicazioni tecnologiche.

Uno spettro di utilizzo molto vasto quello delle Pfas che finiscono poi nell'Acqua da impiegare per la cottura dei cibi. Per queste ragioni, il ristorante "Dispensa Ferrari" di Rovigo, area del Veneto adiacente alla "zona rossa" dove la concentrazione delle sostanze inquinanti oltrepassa i limiti previsti dalla legge, ha deciso di dotarsi di un metodo di contrasto alle componenti tossico-nocive per garantire la propria clientela. Si tratta di un filtro composto da una resina in grado di selezionare, catturare e ridurre al minimo le molecole di Pfas, secondo la spiegazione fornita da Diego Melloni di Profine, l'azienda produttrice del filtro che diffonde, in collaborazione con Adiconsum, il progetto "0 Pfas", nell'ambito del quale ha donato il sistema selettivo in resina a due mense scolastiche di Montagnana (Padova) incidente nella "zona rossa" guadagnandosi la menzione di "azienda più etica del settore".

Disinquinare significa combinare salute e gusto

Enrico Ferrari, cotitolare della Dispensa insieme alla sorella Stefania ed al padre Enzo, ne è convinto. Purificare l'acqua per cucinare rende i cibi più saporiti e digeribili e per questo il filtraggio depurerà quella che riempie ogni giorno per ore i cuoci pasta del ristorante.

L'acqua filtrata sarà, inoltre, servita ai tavoli ed utilizzata per la preparazione delle varie pietanze e bevande alle quali è restituita pienezza e originarietà dei sapori. Pier Giuseppe Molon, funzionario Profine, aggiunge che "le Pfas sono considerate sostanze interferenti con il sistema endocrino ed il loro accumulo nell'organismo umano può determinare disfunzioni tiroidee, alterazioni della pressione sanguigna, patologie epatiche ed intestinali ed essere fattore d'insorgenza del cancro".

Dispensa Ferrari ha scelto, pertanto, di osservare il principio precauzionale in Salute ed invita altri ristoratori a fare altrettanto. L'utilizzo delle resine è il primo significativo passo, come ha precisato Enrico Ferrari, verso l'applicazione dell' "osmosi inversa", una nanotecnologia all'avanguardia che riduce a zero le Pfas dissolvendo odori e sapori non consoni alle proprietà naturali dell'acqua e fissando l'azione batterica e batteriostatica. Tutto questo per rendere la convivialità un itinerario salutare.