Il cuore razionalmente è solo un muscolo involontario che pulsa dentro ognuno di noi ma di fatto è un organo che racchiude la vita affettiva , le emozioni , i sentimenti ma anche cupidigia e passioni. I nostri cuori sono come degli scrigni segreti dove custodire il ricordo delle cose più belle e delle cose più brutte, le persone più importanti e le persone che ci hanno ferito, perché ricordare è formato da ri-cord che significa "riportare nel cuore".

Ma l'origine della parola cuore da dove proviene? Qual è la sua simbologia?

La simbologia del cuore

L'origine della parola cuore deriva dalla radice indoeuropea K'erd, K'rd che vuol dire centro; in greco cuore si dice cardia, da cui cardiologia, la scienza che si occupa del cuore.

Il suo simbolo ha una storia lunga millenni, è stato uno dei soggetti principali dell'iconografia rituale e religiosa presso le popolazioni di tutte le epoche.

E' probabile che provenga dai geroglifici, di fatto per gli antichi egizi, il cuore era la sede dell'anima e della coscienza e la leggenda ci rivela che il dio Anubi pesasse i cuori dei defunti , insieme al dio Thot, prima di decidere la loro sorte nell'Oltretomba. Nel Liber XI delle Metamorfosi di Apuleio si trova testimonianza di questo culto anche a Roma che durò almeno fino al II sec.

d.C. Ma la raffigurazione del cuore la ritroviamo anche in alcune monete risalenti a quasi tremila anni fa, appartenenti a coloni greci.

Gli antichi hanno saputo ascoltare il cuore e a riconoscerne il suo inestimabile valore e noi oggi ?

Il cuore ha davvero una memoria?

Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha dimostrato che il cuore ha una memoria tutta sua.

Il ricercatore e neurocardiologo, dr. Andrew Armour presso l'Università di Montreal in Canada, introdusse il termine di "cuore celebrale" nel 1993 e insieme all'Istitute di HeartMath hanno dimostrato che il sistema nervoso è composto da un gruppo di circa 40.000 neuroni.

Questi neuroni cardiaci sono chiamati "neuroni sensoriali" e trasmettono informazioni ascendenti al cervello.

Il cuore ha una memoria sia a breve che a lungo termine, e i segnali che i neuroni cardiaci inviano al cervello possono influenzare le nostre esperienze emotive e la nostra salute.

E' dimostrato che le emozioni negative portano ad un aumento del disturbo nei ritmi del cuore e nel sistema nervoso, influenzando negativamente il resto del corpo. Al contrario le emozioni positive creano maggiore armonia e coerenza nei ritmi cardiaci e migliorano l'equilibrio del sistema nervoso. Queste ricerche ci dimostrano che i nostri cuori sono molto più di un semplice battito al minuto, ma sono dotati di una vera e propria intelligenza.