C'è una spiegazione scientifica per le lamentele maschili causate da raffreddori e influenze. E' ormai così comune il pensiero che gli uomini reagiscano male alle influenze, se rapportati alle donne, che anche alcuni spot pubblicitari hanno sfruttato questo cliché. Ma uno studio medico sfata il mito che i maschietti esagerino i sintomi dell'influenza: sembra, infatti, che il corpo maschile abbia un sistema immunitario meno efficiente di quello femminile in risposta all'ingresso di virus che provocano patologie respiratorie. Per cui gli uomini sono portati a soffrire di sintomi maggiori e, in caso d'infezione, hanno una maggiore mortalità e più possibilità di un ricovero in ospedale.

Lo studio contro gli spot pubblicitari

Numerosi marchi farmaceutici hanno lanciato spot pubblicitari viene mostrata un'immagine di un uomo "debole", che si lamenta ed è costretto a letto, mentre la donna con la stessa patologia influenzale reagisce meglio. Ma lo studio condotto dal prof. Kyle Sue in Canada, pubblicato sul Giornale scientifico britannico di Medicina, spiega il perché. La "febbre al maschile" ha una spiegazione fisiologica e non psicologica: gli autori dello studio hanno in effetti scoperto che, in età adulta, i maschi hanno un maggior rischio di ricovero ospedaliero o mortalità in associazione all'influenza rispetto alle coetanee femmine. Si è arrivati a queste conclusioni, studiando numerose statistiche sull'influenza ad Hong Kong tra il 2004 e il 2010 e in Usa in un lasso di tempo di 10 anni.

La maggior "debolezza" maschile si è riscontrata anche per diverse patologie respiratorie, per le quali gli uomini hanno mostrato maggior esposizione a complicazioni. Ciò a parità di patologie come tumori, malattie croniche che interessano i reni e patologie dell’apparato respiratorio.

Un sistema immunitario meno forte

Come mai gli uomini reagiscono peggio delle donne all'influenza?

La risposta è da ricercarsi nella differenza d'azione del sistema immunitario, che pare sia meno efficiente negli uomini. E' un'ipotesi, ma è supportata da alcuni fatti, soprattutto dall'evidenza che le donne rispondono meglio ai vaccini e presumibilmente ciò è dovuto al ruolo immunosoppressivo del testosterone, che gli uomini hanno in maggior concentrazione.

Ma il ruolo dell'ormone maschile nel quadro immunologico non è ancora completamente chiaro, per cui sono partiti altri studi per definirne il ruolo esatto e stabilirne il rapporto con sintomi, carica virale e risposta immunitaria. Cade così il mito dell'uomo ipocondriaco che si butta giù per un semplice raffreddore: la causa quindi non risiederebbe in un'esagerazione dei sintomi, ma in una risposta immunitaria più debole di quella delle donne. Il motivo di questo deficit potrebbe essere di origine evolutiva: l'individuo maschio avrebbe investito le proprie risorse nella continuità della specie, affinando altri caratteri legati ai processi biologici di crescita e di riproduzione.