Perché bisogna lavorare? Ogni giorno la sveglia di una persona comunissima suona troppo presto rispetto ai suoi desideri. Ogni giorno questa persona si chiede perché è costretta ad abbandonare prematuramente un sogno non finito, un letto troppo caldo e un pigiama avvolgente per uscire e affrontare il traffico, il freddo (o il caldo a seconda della stagione) e andare a lavorare o a studiare. Certo senza il lavoro non si potrebbe avere una casa, il cibo, ma siamo sicuri che siamo spinti a lavorare solo da una motivazione economica?

Lavoro e società

Nella società occidentale e oggi ancora più fortemente in quella occidentale, il lavoro ha sempre avuto un ruolo centrale nella costruzione del sé dell’individuo. Non a caso una delle prime informazioni che diamo agli altri riguarda il tipo di professione, quasi come se questa bastasse a classificare e incasellare l’individuo. Il tipo di lavoro svolto sembra portare con sé anche una serie di valori che dovrebbe essere propri del professionista. Per esempio alla figura del venditore associamo qualità o difetti come, la furbizia, l’intraprendenza, l’ambizione, mentre alla figura del medico associamo la saggezza, il rispetto e la pazienza.

La città di Marienthal

La ricerca di Maria Jahoda Maria Jahoda è una psicologa sociale nata ad inizio 1900 a Vienna.

Questa studiosa analizzò gli effetti della chiusura della miniera nella città di Marienthal alle porte di Vienna. La ricercatrice inizio a notare come la crisi e la mancata occupazione modificasse le abitudini delle persone. In particolare notò una differenza tra i due generi. Le donne da sempre casalinghe, non essendo state sottoposte allo stress della perdita del lavoro portarono avanti la loro vita indifferentemente, continuando a fare la spesa, le pulizie domestiche e a curare ai figli.

Diverso fu per gli uomini che trovando improvvisamente disoccupati iniziarono a bighellonare in giro per la città.

Funzioni psicosociali del lavoro Viene quindi messa a punto la teoria psicosociale del lavoro secondo la quale l’occupazione non ha il solo compito di mantenere la popolazione ma ha anche funzione di: Strutturare e organizzare il tempo, allineare gli scopi individuali a quelli sociali, accrescere i contatti sociali, creare un ruolo e un’identità sociale, costringere all’attività.

In termini generali il lavoro garantisce uno standard di vita più alto diventando un garante della salute mentale. Lo stesso Freud nel 1930 all’interno del principio di realtà sosteneva che il lavoro è il forte legame che le persone hanno con la realtà.

Rovescio della medaglia

Certo in alcuni casi si può essere sopraffatti da una struttura del tempo troppo rigida, contatti con colleghi e superiori non appaganti e obiettivi inaccettabili, tuttavia secondo Jahoda anche un legame spiacevole con la realtà lavorativa può essere preferibile alla sua assenza. In effetti molti Lavoratori quando finalmente giungono alla pensione vivono un periodo di smarrimento che, in alcuni casi, può diventare depressione.