Baricitinib. E' questo il nome del farmaco che potrà essere utilizzato per la cura dell'artrite reumatoide. Il farmaco non andrà a sostituire quelli già attualmente in uso per il trattamento di questa patologia autoimmune, ma rappresenterà una possibilità terapeutica in più per la cura dell'Artrite reumatoide. Intanto il farmaco in questione è stato già approvato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ed a breve potrà essere rimborsato dal servizio sanitario nazionale (SSN) anche nel nostro paese. Ma andiamo a considerare nello specifico come agisce su questa patologia di eziologia sconosciuta, che si manifesta principalmente a carico delle articolazioni, ma che può andare ad interessare anche altri organi.

Nuovo farmaco contro l'artite reumatoide: come funziona

L'introduzione di questo farmaco si presenta come una vera e propria rivoluzione nel trattamento dell'artrite reumatoide. Intanto un primo vantaggio rispetto agli altri farmaci utilizzati per la cura dell'artrite reumatoide che si somministrano tramite iniezioni, è rappresentato dal fatto che viene introdotto per via orale. Va considerato poi che il 40-50% dei pazienti non risponde al trattamento di prima linea che si basa sull'utilizzo del farmaco methotrexate, per cui l'impiego del Baricitinib rappresenta una valida opzione terapeutica proprio per questa tipologia di pazienti. L'altra novità deriva dal meccanismo d'azione: inibendo gli enzimi janus chinasi 1 e 2 che modulano i segnali delle citochine infiammatorie responsabili della progressione di questa malattia, il farmaco è in grado di bloccare contemporaneamente l'azione di diverse proteine infiammatorie.

Inoltre stando quanto è stato pubblicato in importanti riviste scientifiche, l'assunzione quotidiana di una compressa si è rivelata utile per un migliore controllo dell'artrite reumatoide, in particolare del dolore già a partire dalle prime settimane di trattamento. A distanza di un anno dall'inizio della cura, precisamente dopo 24 e 52 settimane di trattamento, sono stati confermati questi effetti.

In particolare Fabrizio Conti, che è reumatologo al policlinico Umberto I di Roma, sottolinea che non solo può essere utilizzato a beneficio dei pazienti affetti da artrite reumatoide che non rispondono agli altri trattamenti, ma anche per chi è colpito da una forma moderata di questa patologia. L'efficacia della terapia va monitorata da tre a sei mesi per valutare se si è raggiunto l'obiettivo di tenerne sotto controllo i sintomi e se possibile anche la remissione della patologia.

Artrite reumatoide: cos'è

L'artrite reumatoide è una patologia a carattere cronico che interessa principalmente le articolazioni, in particolare la membrana sinoviale che riveste internamente la capsula articolare. In caso di infiammazione la membrana si gonfia e va ad invadere la cartilagine determinandone una progressiva erosione. L'infiammazione si estende a tutti i tessuti che circondano l'articolazione causandone la distruzione. L'infiammazione deriva dagli anticorpi prodotti dal sistema immunitario, che per ragioni ancora sconosciute non riconoscono la membrana sinoviale come parte integrante del nostro organismo e quindi l'attaccano come se si trattasse di un virus o di un batterio da eliminare. L'artrite reumatoide non colpisce solo le articolazioni, ma può interessare anche gli organi, quali il cuore, i polmoni e gli occhi.