L'alzheimer è una delle malattie più temute, quella che non ha a tutt'oggi una cura, che toglie il senso dello spazio e del tempo, rubando all'individuo la sua identità. La persona colpita da Alzheimer vive nel terrore la propria esistenza in cui non si riconosce, con persone che non è in grado di identificare, alla continua ricerca del proprio passato, in cui è convinta di trovarsi.

Nuovi esperimenti attraverso team di medici in tutto il mondo

A diagnosticare questa subdola piaga in espansione nei paesi occidentali saranno impiegati da ora in avanti degli occhiali appositi e degli smartphone.

Questo esperimento, che si occuperà di studiare 600 pazienti in tutto il mondo, sarà ad opera di istituti di ricerca ed aziende di Information e Communication Technology, tra cui si annovera anche l'Istituto Boella di Torino. Il Dipartimento di Neuroscienze della città della Salute e dell'Università di Torino sarà capofila in questo progetto, denominato " My Active and Healty Ageing". Ad occuparsene sarà il dottor Alessandro Vercelli.

Saranno 600 pazienti in tutto il mondo, 80 dell'ospedale Molinette di Torino

Faranno parte dell'ospedale Molinette di Torino 80 pazienti, sotto la supervisione del professor Innocenzo Rainero. Innanzitutto verrà stabilito il grado di decadimento cognitivo di questi individui.

A disposizione dell'equipe medica gli occhiali giapponesi Meme. Attraverso il corpo, i suoi movimenti, e quelli del capo, con un giroscopio ed un accelerometro, sarà possibile stabilire l'equilibrio dell'individuo nello spazio. Inoltre, nelle stanghette degli occhiali, si troveranno dei sensori che permetteranno di controllare i movimenti degli occhi, che cambiano a seconda dell'età.

Per quanto riguarda gli smartphone, invece, essi saranno arricchiti di giochi di memoria studiati per riconoscere il livello di memoria, e la possibilità effettiva di risolvere i problemi che si presenteranno, via via sempre più complicati. Metà degli individui soggetti allo studio saranno seguiti nel tempo con l'ausilio di questi mezzi, gli altri no.

Da qui si rileverà l'utilità delle nuove tecnologie, che dovrebbero lanciare un allarme ad ogni peggioramento della malattia.

I numeri in Italia

In Italia 1.300.000 persone soffrono di Alzheimer, o di demenza. Purtroppo più in là si va con gli anni, più aumenta il rischio di ammalarsi di questa patologia, che in un mondo che invecchia sempre di più, sarà sempre più rilevante. Per ora, su 1000 persone in Piemonte, una delle 5 regioni in Italia con più sessantacinquenni, 33 soffrono di demenza (per un totale di 50.000 persone). La sfida alla malattia di Alzheimer verrà quindi anche da questo nuovo studio che, attraverso questi nuovi mezzi, dovrebbe essere in grado di fornire una diagnosi precoce.