Vicenda accaduta nel Regno Unito, dove una signora inglese di 41 anni è stata sottoposta per ben sei anni a cure mediche specialistiche per "curare" il morbo di Crohn che le era stato erroneamente diagnosticato dai medici; invece si trattava di ben altro di diverso di un'infiammazione cronica dell'intestino in quanto la sfortunata paziente aveva ingerito per sbaglio due pezzetti di plastica di una bustina di ketchup.

Tempistica della corretta diagnosi

Il responsabile del Centro malattie infiammatorie croniche intestinali dell'Istituto Humanitas (Milano), Silvio Danese appare stupito dal fatto che ci sia voluto così tanto tempo per rivedere una diagnosi che nel tempo poteva essere sbagliata, dal momento che le continue cure non producevano alcun effetto terapeutico alla paziente.

Sicuramente è da non sottovalutare il fatto che molti dei sintomi accusati dopo aver ingerito corpi estranei, come stuzzicadenti, lische di pesce, aghi per cucire o piccole ossa di pollo, cioè forti dolori e sospetti gonfiori intestinali, sono gli stessi derivanti dal morbo di Crohn e si potrebbero, inoltre, presentare fistole o ascessi.

Sarebbe, infatti, opportuno rivedere una possibile diagnosi di morbo di Crohn già a distanza di un solo mese di insuccessi terapeutici portati avanti mediante l'uso di cortisonici e successivamente di farmaci immunosoppressori o biologici.

Strumenti specifici per il morbo di Crohn e/o tumori dell'intestino

Dopo una sicura endoscopia che si presume sia stata già fatta all'inizio della presa in carico del paziente, si dovrebbe ricorrere necessariamente ad una tac, tomografia assiale computerizzata, o ad una Risonanza Magnetica.

In caso di sufficienti informazioni anche dopo questi interventi, bisogna per certo operare tramite la chirurgia per cercare di arrivare, il più celermente possibile, a scelte terapeutiche adatte al caso. Spesso, infatti, può capitare che gli stessi sintomi che sembrerebbero del morbo in questione, siano indicatori di un tumore all'intestino.

Il morbo di Crohn

In ogni caso, se si dovesse accertare la presenza del morbo di Crohn, bisogna essere monitorati del continuo ed è indispensabile che il soggetto adotti uno stile di vita il più possibile sano e che protegga da eventuali ricadute. Accanto alle cure farmacologiche da fare per tutta la vita, ricordiamo che questa malattia ha decorso cronico, è necessario che il soggetto contribuisca anche grazie ad una precisa dieta alimentare povera di scorie e senza latte, carni grasse e cibi irritanti e ricca, invece, di carni di bestie allevate a pascolo, pesce di mare e succhi vegetali.

Per aiutare i medici di base, si è creato un semplice vademecum che permette un'iniziale differenziazione tra il morbo di Crohn e l'intestino irritabile.