Le ultime notizie hanno messo in risalto il ritiro di un lotto di farina di grano duro prodotta dall'Azienda Agricola Gorfini, per via della presenza di limiti di piombo superiori a quelli consentiti dalla legge. Nuovo caso che riguarda un bene alimentare molto diffuso nelle nostre tavole, dopo quelli della provola, della vellutata di zucca, o delle alici dell'Auchan. Come nei casi appena citati non si tratta di un allarme diffuso a livello nazionale, ma di alcuni casi isolati sparsi sul territorio, messi in evidenza dalle autorità per via della loro diffusione fra i consumatori.

Strategia corretta da parte del Ministero della Salute determinato a salvaguardare il benessere e l'alimentazione delle famiglie.

La decisione del Ministero della Salute sul riscontro di piombo anormale

Il lotto ritirato in queste ore è quello a marchio Gorfini, in particolare il Senatore Cappelli con data di scadenza nel luglio 2018, precisamente il 10. La confezione è facilmente riconoscibile sottolineando come quella contaminata si quella da 1000 grammi prodotta proprio dalla Gorfini. Sempre le autorità hanno fatto sapere come una serie di esami hanno evidenziato un livello di concentrazione di piombo superiore a quello consentito dalla legge, invitando tutti i commercianti a metterlo da parte e non vendere quel tipo di farina.

Nessuna particolare indicazione sulle cause scatenanti dei controlli, riportati comunque sul sito del governo.

Non si poteva rimanere inoperosi a fronte dei dati sull'accumulo di piombo riscontrati, poiché quest'ultimo può essere letale alla sopravvivenza di ogni individuo residente sul nostro territorio che ne fa uso.

Già nel passato i limiti erano stati superati da altri cibi, e il provvedimento preso è stato identico a quello di questi primi giorni del 2018.

La Comunità Europea mette ben in guardia da ogni tipo di metallo, considerando come questi possano creare una serie di inaspettate ripercussioni al corpo, inducendo dunque i produttori a rispettare il regolamento CE 1881/2006.

I casi del recente passato

C'è da sottolineare come sia un periodo particolarmente attivo per quel che riguarda i ritiri da parte delle autorità sulla Salute competenti in materia.

Diversi giorni fa erano stati tolti dal mercato le alici con istamina della marca Sapori di Mare, venduta per conto della catena francese Auchan. Nei giorni passati era invece stato ritirato un farmaco antinfiammatorio. In quel caso la segnalazione è partita dall'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) addetta al controllo e alle eventuali alterazioni presenti in determinati tipi di farmici. Il caso della provola, dell'acqua naturale o del latte Granarolo sono altri recenti richiami a prodotti diffusi sul mercato riscontrati alterati sul finire del 2017.