Dalle statistiche dell’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul cancro) relative all’anno 2016, nel nostro Paese vengono scoperti circa 1.000 nuovi casi di cancro al giorno (più di 365.000 l’anno), di cui circa il 52% a persone di sesso maschile. Ma è stata anche recentemente riscontrata una maggior probabilità di sopravvivenza al cancro per i malati oncologici, che oggi si aggira intorno al 60%.

I tumori più diffusi

Considerando l’intera popolazione italiana, il tumore più diffuso è quello alla mammella (14%), seguito da quello al colon-retto (13%), del polmone (11%) e della prostata (10%).

I cinque tumori più frequentemente diagnosticati agli uomini sono il tumore alla prostata, quello al colon-retto, quello alla vescica ed il tumore allo stomaco; tra le donne invece i più diffusi sono il tumore della mammella, quello al colon-retto, quello del polmone, quello alla tiroide ed infine il tumore al collo dell’utero.

La frequenza e la mortalità

Si stima che all’incirca un uomo su 2 e una donna su 3, nel corso della loro vita, si ammaleranno di tumore; si calcola che il 5% della popolazione ha avuto una disagnosi di cancro.

Rispetto alla totalità dei decessi, quelli dovuti al cancro sono circa il 30%; il cancro è infatti al secondo posto delle cause più frequenti di morte, preceduto dalle malattie cardiache.

L’ISTAT ha rilevato che nell’anno 2013 i decessi dovuti a tumori maligni sono stati circa 168.137 (94.445 tra gli uomini e 73.692 tra le donne); la frequenza dei decessi causati dal cancro è in media ogni anno di circa 3,5 decessi ogni 1000 residenti uomini e circa 2,5 ogni 1000 residenti donne. Di conseguenza, mediamente un uomo ogni 3 e una donna ogni 6 muoiono a causa di un tumore.

Il dato positivo: la riduzione dei decessi dovuti al tumore

Il dato positivo è che negli ultimi anno sono complessivamente migliorate le percentuali di guarigione e sopravvivenza: il 63% delle donne e il 57% degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Detta in altro modo, si può affermare che la mortalità dovuta al cancro sia in calo sia negli uomini (meno 1,2% l’anno) sia nelle donne (meno 0,5% l’anno).

In particolare, i due tumori che registrano i più alti tassi di sopravvivenza sono quello al seno e quello alla prostata. Si è rilevato inoltre che anche bambini e ragazzi hanno speranze di guarigione più elevate: i decessi sono circa un terzo di quelli registrati nei primi anni Settanta.

Come rileva l’AIRTUM, l’Associazione italiana dei registri tumori, la probabilità di sconfiggere il tumore o quantomeno di conviverci, è passata dal 30% di circa cinquanta anni fa, al 60/65% di oggi.

Per molte sedi tumorali i valori di sopravvivenza italiani sono superiori alla media europea; anzi, sono addirittura in linea con quelli dei paesi nordeuropei. Il merito va soprattutto alla maggior adesione alle campagne di screening attivate dalle aziende sanitarie locali, che permettono di individuare la malattia allo stadio iniziale, e dalla maggiore efficacia delle terapie.

Il Corriere della Sera riconosce una particolare efficienza nelle strutture lombarde, nelle quali le speranze di guarigione e sopravvivenza ad una disagnosi di cancro risultano addirittura raddoppiate. Il reponsabilie dell'epidemiologia dell'Istituto dei Tumori di Milano afferma che non sono solo le strumentazioni sofisticate che portano a questi risultati positivi, ma è soprattutto il buon funzionamento dell'organizzazione sanitaria locale a tutelare i pazienti.

L’AIRC riconosce però che i tumori potrebbero essere prevenuti o diagnosticati in tempo se tutti adottassero stili di vita corretti e aderissero ai protocolli di screening e diagnosi precoce.