Il principio su cui si basa questo nuovo antinfluenzale è analogo a quello sfruttato per combattere l’HIV. In pratica la molecola sviluppata dai giapponesi va a bloccare la fase in cui il virus infetta le cellule umane, prendendone il controllo. Moltiplicandosi e diffondendosi. Il nuovo farmaco è efficace sia contro i virus di ceppo A che quelli di ceppo B. L’azione è rapida, dopo una singola somministrazione i sintomi influenzali svaniscono in un giorno. In commercio non prima di un anno.

Un picco paragonabile alla stagione 2004-2005

La stagione 2017-2018 finora ha fatto registrare un numero di casi piuttosto elevato (oltre 4 milioni), dato che non si registrava da anni, e paragonabile al picco registrato nella stagione 2004-2005.

Quest’anno, negli Stati Uniti hanno stimato che l’epidemia influenzale ha fatto 4.000 vittime.

Secondo i dati di FluNews, il portale della sorveglianza dell’andamento dell’influenza in Italia, siamo ormai nella fase discendente dei nuovi casi influenzali. Tuttavia sono oltre 470 i casi gravi registrati finora, con soggetti ricoverati in terapia intensiva. Di questi 78 sono deceduti.

I ceppi influenzali maggiormente diffusi sono stati di virus tipo B (66%), in prevalenza lineaggio B/ Yamagata. Ceppo presente nel vaccino quadrivalente. Il restante (34%) appartiene a virus di tipo A, al cui interno prevalgono (87%) i ceppi A/ H1N1pdm09.

Ancora una volta, chi si è vaccinato contro l’influenza è riuscito a gestire meglio questa epidemia.

Altri hanno preferito prodotti come il Tamiflu (Roche), prendendo due dosi di farmaco al giorno, per cinque giorni. Adesso la stessa azienda ha acquisito i diritti del nuovo farmaco per la sua commercializzazione in Europa, e questo lascia intuire che dopo oltre vent’anni il “vecchio” Tamiflu (Oseltamivir) potrebbe essere sostituito.

Se fosse vero…

Se uno non è vaccinato e vuole attenuare i sintomi influenzali, oggi ha a disposizione dei farmaci che bloccano la neuraminidasi, una proteina presente sulla superficie del virus, limitandone la diffusione. Oltre al Tamiflu (Roche), con questo meccanismo agiscono anche altri farmaci come Relenza (GlaxoSmithKline), Inavir (Daiichi Sankyo Co.) e Rapivab (BioCryst Pharmaceuticals Inc.).

Il nuovo farmaco giapponese agirebbe invece con un meccanismo simile a quello sfruttato per le terapie anti-HIV. In pratica la molecola va ad interferire, bloccandolo, la fase in cui il virus infetta le cellule umane. Moltiplicandosi e diffondendosi. Le anticipazione sui risultati clinici dicono che è in grado di sconfiggere sia i virus di ceppo A che quelli di ceppo B annullando, in un giorno, tutti i sintomi influenzali.

Le anticipazioni sono davvero positive ma solo l’esperienza sul campo potrà dire se finalmente riusciremo a curare un attacco influenzale con un giorno di riposo. E’ quanto è stato anticipato sulle colonne dell’autorevole Wall Street Journal, in un articolo a firma di Preetika Rana, con una intervista Isao Teshirogi, CEO di Shionogi & Co..

Il un nuovo farmaco antiinfluenzale ha un’azione almeno tre volte più rapida del Tamiflu, e sarebbe sufficiente prenderne una sola compressa ai primi sintomi. Secondo la World Health Organization (WHO) la nuova terapia antinfluenzale potrebbe rivoluzionare totalmente la gestione dell’annuale epidemia influenzale.

Intanto l’azienda sta chiedendo l’autorizzazione per il commercio in Giappone, dove potrebbe essere disponile per la prossima stagione. A seguire, non prima della fine del 2019, Stati Uniti, Europa e altri paesi.

Un business miliardario

Nel 2016, il mercato globale dell’influenza valeva 600 milioni di dollari e, secondo le stime degli analisti economici, nel 2025 raddoppierà, raggiungendo 1,2 miliardi di dollari.

Ma queste stime sono limitate al mercato dei farmaci. Se si vanno a valutare i costi complessivi, secondo Olga Jonas della Harvard Global Health Institute di Boston, ogni anno il costo dell’epidemia influenzale raggiunge i 100 miliardi di dollari.

Basti pensare che il Tamiflu, solo nel 2009, in occasione dell’influenza suina, totalizzò 3 miliardi di incassi.

Un mercato molto appetibile e così molti altri farmaci contro l’influenza sono in fase avanzata di studio clinico. Il Pimodivir (Johnson&Johnson), un prodotto sviluppato da Vertex Pharmaceuticals Inc. che agisce bloccando la replicazione genetica del virus. Il nitazoxanide, inizialmente sviluppato per altre indicazione, ora viene studiato come antinfluenzale. E poi c’è il vaccino universale, che dovrebbe essere efficace per sempre e contro molti ceppi.