Brucia ancora il brutto modo in cui la nazionale italiana maschile di Pallavolo sia uscita dal mondiale, ancora in corso di svolgimento in Polonia. Solo tre vittorie, contro Belgio, Francia (ora in semifinale) e Australia, e troppe sconfitte, anche con squadre con un tasso tecnico notevolmente inferiore al nostro (come Portorico), l'ultima delle quali contro l'ex Velasco, ora sulla panchina argentina, l'allenatore che ci fece vincere due titoli iridati consecutivi e che diede vita alla mitica "Generazione di fenomeni", poi votata "nazionale del secolo" dalla FIVB.

Ma l'epoca di Zorzi, Bernardi, Lucchetta, Gardini è ormai passata e adesso ci troviamo a fare i conti con una cocente delusione mondiale, solo tredicesimo posto per i nostri. E ora? In attesa di sapere se il numero 1 della FIPAV Magri prenderà decisioni in merito alla permanenza di Berruto sulla panchina italiana, l' Italia si appresta ad ospitare il mondiale femminile di pallavolo da cui, dopo il flop maschile, ci si attende molto. La squadra sembra pronta e carica e ha destato buone impressioni dopo le prime amichevoli pre-mondiali contro la Turchia, per due volte battuta 3-0 e ora attende l'inizio del campionato iridato, al via il 23 settembre.

Cosa possiamo aspettarci da questa squadra? Purtroppo non è l' organico che Bonitta aveva in mente qualche mese fa, con la grave perdita di Lucia Bosetti, infortunatasi durante il World Grand Prix e sostituita da Carolina Costagrande, ma l'ottimo stato di forma della Del Core e della Arrighetti fanno ben sperare. Le favorite d'obbligo sono ovviamente il Brasile, reduce dalla vittoria del World Grand Prix, la Russia, campione europea, e il Giappone. L'Italia si inserisce come outsider in questo quadro, però noi potremo contare sul pubblico di casa, che in eventi come questo può fare la differenza. Speriamo di poter emulare ciò che sta facendo in casa propria la Polonia, anch'essa inserita nel gruppo delle outsider  prima del mondiale e che ora si giocherà contro la Germania le sue chances di entrare in finale, e di poter assistere ad un bel mondiale, che magari ci faccia dimenticare quello maschile.