Quando il campo lascia spazio al ring. Accade anche questo nel mondo dello sport. Tim Wiese da calciatore ha avuto una carriera abbastanza importante: è stato una colonna del Werder Brema, una delle squadre tedesche più importanti, per molti anni, ha militato in altri club della massima serie, ha perfino fatto parte della spedizione della nazionale che ha partecipato ai Mondiali del 2010 e agli Europei del 2012. E qualche soddisfazione, sul campo, se l'è presa. Non era l'ultimo arrivato, tanto per capire. Però si arriva ad un punto della vita nel quale bisogna prendere una decisione, specie quando si superano i trent'anni e la carriera da calciatore sta forse prendendo una parabola discendente, magari perché mancano le motivazioni giuste.

Tim Wiese l'ha fatto, mettendo da parte al momento (o forse per sempre, viene da pensare) il calcio e dedicandosi al body building. Dopo aver lasciato l'Hoffenheim, sua ultima squadra, a gennaio del 2014, ha lavorato sodo mettendo su una grande massa muscolare, che l'ha portato a pesare circa 115 kg. Una scelta che a quanto pare potrebbe dargli presto una nuova opportunità di lavoro. Secondo quanto riportato dai media tedeschi l'ex portiere della nazionale tedesca sarebbe stato contattato dalla Wwe, la World Wrestling Entertainment, per far parte della compagnia.

La maggiore federazione mondiale di wrestling, quella che ha lanciato i grandi lottatori che tutti conosciamo, da Hulk Hogan a John Cena, potrebbe farlo allenare per un anno in Florida prima di farlo debuttare sul ring. Per essere un wrestler, infatti, non bisogna avere soltanto un grandissimo fisico, ma essere molto preparati tecnicamente: le mosse non si imparano in un giorno e si rischia di farsi male. Wiese, dal canto suo, ha dichiarato alla Bild di essere intenzionato a prendere in considerazione quest'offerta prestigiosa visto che il wrestling è molto popolare negli Usa. Come dargli torto? Certo, su questo ring non si usano i guantoni, le corde non sono come le linee di porta, gomitate e spintoni ora saranno lecite. Wiese sta per rimettersi in gioco: avrà fatto la scelta giusta?