Sotto al cocente sole di Ndondjé, è Rafâa Chtioui, tunisino, a vincere l'edizione 2015. La Tropicale Amissa Bongo è il più grande evento sportivo dedicato al ciclismo del continente africano. Il nome è stato dato in onore alla figlia del presidente del paese Omar Bongo. Il percorso complessivo è di 970 chilometri da percorrere all'interno della piccola nazione dell'Africa occidentale. La presenza di Hutarovich, un ciclista professionista e ultimo vincitore del passato Tour di Spagna, dimostra come La Tropicale ha raggiunto un livello di importanza internazionale.

I partecipanti variano da professionisti provenienti da squadre che hanno partecipato al Tour de France fino ad amatori, non pagati, provenienti da paesi come il Burkina Faso, il Gabon e la Costa d'Avorio.

L'ivoriano Bolodigui Ouattara, di mestiere venditore di auto, compete su un mezzo malconcio, preso di seconda mano dal team di professionisti ormai non più esistente Vacansoleil, e dice "Non è facile. Dopo l'allenamento devo andare a lavorare. Non c'è riposo". Il direttore generale di gara Jean Claude Hérault dichiara: "Il grande problema, in particolare in Gabon, è trovare le migliori strade possibili per i partecipanti e dopo di che, è trovare una sistemazione soddisfacente per le 500 persone che si muovono attorno all'evento".

Hérault continua dicendo: "la gara non produce reddito, la maggior parte delle spese sono a carico del governo, ma aiuta a sviluppare il turismo e dà una buona immagine del paese all'estero. Inoltre dà visibilità ai giovani talenti". L'eritreo Natnael Berhane è stato il primo africano a vincere con il team francese Europcar nel 2014.

220 è il totale dei ciclisti partecipanti, per quelli provenienti dall'Europa la difficoltà più grande è il passaggio dall'inverno ad un clima umido tropicale. Il primo giorno di gara, alla partenza, a Bongoville la temperatura toccava i 40 gradi. Mc Lay, un professionista del team francese Séché-Environnement, si è ben acclimatato, dato che è risultato vincitore alla terza tappa a Koulamoutou, e dice: "Non ho mai fatto niente come La Tropicale.

È una buona esperienza". Quest'anno, per la prima volta in assoluto, un team africano si è iscritto al Tour de France, i componenti hanno praticamente tutti partecipato alla Tropicale, il Ciclismo non potrebbe andare meglio in Africa.