Il talentuoso pilota francese di formula uno  Jules Bianchi, di 25 anni, è morto. Bianchi era in uno stato di incoscienza da ottobre 2014, in seguito ad un terribile incidente che portò la sua vettura a schiantarsi contro una gru intenta a rimuovere un'automobile dalla pista di Suzuka in Giappone.

La dinamica di quell'incidente nel corso del Gran premio di F1 del Giappone fu davvero insolita. In sostanza un suo collega, Sutil, verso il termine della gara perse il controllo del mezzo andando a finire fuori strada, lo staff in pista predispose una gru per portare l'auto di Sutil fuori, e fu durante le operazioni di rimozione che arrivò Bianchi a schiantarsi a grande velocità contro la gru, finendo sotto le ruote del mezzo, che data la sua stazza e il suo peso causò danni ingenti alla macchina di Jules.

Il suo incidente è stato un dramma per tutta la formula uno, e ha scatenato vivaci e accese polemiche, alcuni hanno attribuito la colpa del fatto a una cattiva gestione dello staff del circuito, chiedendosi il perché la gru avesse operato una rimozione di un mezzo fuori pista durante la gara.

Bianchi entrò in coma immediatamente dopo lo schianto, fu ricoverato in Giappone e poi trasferito a Nizza, nei pressi della residenza di famiglia che dimora in una regione meridionale della Francia.

E ora la notizia della sua morte ci perviene dal social, sono i familiari che tramite twitter ne danno il triste e doloroso annuncio.

La famiglia Bianchi ha dichiarato che "Jules ha combattuto fino all'ultimo" dato il suo carattere tenace, ma che ora la sua lotta per la vita è giunta al termine.

Ha aggiunto poi dei ringraziamenti allo staff medico che si è occupato del giovane pilota" con amore e dedizione", e ancora in particolare ha espresso gratitudine nei confronti del personale medico che in Giappone si è occupato di Jules immediatamente dopo l'incidente.

Qualche parola spesa anche per i colleghi piloti, per tutti i tifosi, per tutti coloro che hanno in un qualche modo sostenuto Jules, esprimendo riconoscenza per i numerosi messaggi di inviati, che hanno aiuto la famiglia Bianchi dandogli forza, oltre ad avergli fatto comprendere "quanto Jules avesse toccato i cuori e le menti di tante persone in tutto il mondo".

Infine un richiamo alla privacy, assolutamente necessaria in un momento difficile e doloroso come questo.