Si torna a parlare del caso Vincenzo Nibali e dell’espulsione, più o meno giusta, del campione della Astana dalla Vuelta Espana. Nibali è stato cacciato al termine della seconda tappa per essersi fatto trainare dall’ammiraglia guidata dal Direttore Sportivo Alexandre Shefer, una mossa illegittima che gli ha consentito di recuperare terreno sul gruppo da cui era rimasto staccato dopo una caduta. Proprio Shefer ha parlato con grande amarezza dell’episodio, assumendosi la responsabilità dell’accaduto.

Shefer: meglio espellere me

Il Ds kazako è parso particolarmente colpito da quanto accaduto, assumendosi la colpa: “E’ stato un mio errore, Nibali ha preso una borraccia ed ho accelerato per cento metri.

Sarebbe stato meglio mandare a casa me e non il corridore” ha spiegato Shefer in questa video intervista.

La giuria invece ha inflitto la pena massima a Vincenzo Nibali, cacciandolo dalla Vuelta. In più il corridore siciliano non potrà più correre in altre gare finchè la Vuelta Espana non sarà terminata, e cioè domenica 13 settembre.

Nibali: infrazione comune

Dal canto suo Nibali ha ribadito che la punizione gli è sembrata troppo severa. In fondo non è né il primo né l’ultimo corridore a ricevere una spinta nel momento in cui prende una borraccia dall’ammiraglia, ha sottolineato Nibali per sminuire l’errore. Una presa di posizione che ha fatto arrabbiare alcuni colleghi, che hanno visto nelle dichiarazioni di Nibali come un’ammissione di frode generalizzata in mezzo al gruppo.

Joaquim Rodriguez non ha gradito e non ha fatto mancare un attacco nei confronti del corridore siciliano.

Il ritorno in gruppo

Concluso il periodo di lontananza forzata dalle corse, Nibali tornerà a correre al Trittico Lombardo, Coppa Agostoni e Coppa Bernocchi del 16 e 17 settembre, e probabilmente anche il Memorial Pantani e il Gp Prato della settimana successiva, tutte in preparazione al Mondiale di Richmond. L’ultimo appuntamento della stagione per il campione della Astana sarà poi il classico Giro di Lombardia del 4 ottobre.