La sospensione ratificata lo scorso mese di luglio è diventata ora un’espulsione: la Astananon fa più parte del Movimento per un Ciclismo credibile, l’associazione volontaria guidata da Roger Legeay. La squadra kazakaera finita sotto la lente d’ingrandimento per il caso Lars Boom, il corridore olandese che nonostante i livelli di cortisolo troppo bassi era stato schierato ugualmente al via del Tour de France.

Astana senza pace

L’espulsione dal Movimento per un ciclismo credibile è l’ennesima tegola che cade in casa Astana. Lo scorso anno i cinque casi di doping tra squadra principale e continental avevano portato ad un passo dall'esclusione dal World Tour.

Poi la concessione della licenza WT sembrava aver dato un po’ di serenità all'ambiente, di nuovo reso esplosivo dal caso Boom e dagli alti e bassi di Nibali al Tour de France.

Lars Boom aveva evidenziato dei valori di cortisolo troppo bassi nei controlli di routine che vengono effettuati prima della partenza del Tour de France. Per i regolamenti ufficiali dell'Uci il cortisolo troppo basso non implica nessuna sanzione e nessun divieto di correre. Per quelli del MPCC invece è prevista una sospensione dall’attività di otto giorni per tutelare la salute del corridore. La Astana dunque avrebbe dovuto escludere Boom dal Tour de France, cosa che non si è verificata. Il corridore olandese ha regolarmente gareggiato, per poi ritirarsi dopo dieci tappe.

Per questo il MPCC ha deciso per l’espulsione della Astana. La squadra kazaka non è però la sola a non fare più parte del Movimento: altre formazioni come Lampre e Lotto Jumbo ne sono uscite volontariamente in aperto contrasto con le sue regole che si sovrappongono a quelle ufficiali della Federazione.

L’MPCC su Nibali

Il Movimento per un ciclismo credibile ha anche dato la sua opinione sull’espulsione dalla Vuelta Espana di Vincenzo Nibali.

Il Movimento ha approvato la linea dura che è stata adottata nei confronti del corridore italiano, reo di essere stato spinto dalla sua ammiraglia mentre stava cercando di recuperare terreno dopo essere caduto. “Il video dovrebbe essere utilizzato per disciplinare i corridori”, ha sentenziato l’associazione nel suo comunicato.