Tornano a crescere le quotazioni dell' Astana nelfuturo di Vincenzo Nibali. Il campione siciliano sembrava aver consumato definitivamente lo strappo con la squadra kazaka. Invece le possibilità di un rinnovo anche oltre la scadenza attuale del 2016 sono molto alte. Sullo sfondo la Trek resta in attesa di una risposta di Nibali dopo aver presentato una proposta molto interessante.

Vinokourov-Nibali, pace fatta?

Il Team manager della Astana, Alexandre Vinokourov, sembra aver dimenticato completamente i dissapori dei mesi scorsi: ora il rinnovo di Vincenzo Nibali è tornato una priorità.

Vinokourov ha proposto per due volte un prolungamento di contratto a Nibali. La prima è stata subito dopo l’espulsione dalla Vuelta Espana, un attestato di stima che ha colpito molto Nibali.

Vinokourov ha poi parlato nuovamente con gli agenti del corridore, formulando una proposta di rinnovo biennale, per le stagioni 2017 e 2018. “Perché dovrebbe cambiare? Vincenzo sta bene con noi e qui ha tutte le condizioni per esprimersi al meglio” ha spiegato Vinokourov, che aggiunge una sentenza sul futuro di Nibali: “Io dico che al 99% correrà con noi anche nel 2017 e nel 2018”.

La Trek in attesa

Ma in ballo c’è anche una proposta molto concreta della Trek Factory Racing, che ha certamente qualche chance in più del misero 1% che lascia Vinokourov.

Nibali sarebbe il faro della squadra alla Trek, il numero uno indiscusso, mentre in Astana dovrà accettare una leadership condivisa insieme a Fabio Aru. Per la scelta del suo futuro Nibali si è detto interessato più al progetto sportivo che alla proposta economica:per questo l’opzione Trek non appare così fuorigioco come vorrebbe far credere il manager kazako.

“Ora tocca a me scegliere”,ha spiegato Nibali: “Voglio sapere quali programmi potrò affrontare, chi avrò vicino, voglio andare alle corse felice”.

Nibali ammette che il clima è molto più sereno rispetto allo scorso inverno, quando l' Astana rischiava di perdere la licenza World Tour: “La storia della licenza ha pesato lo scorso anno. Tutti chiedevano informazioni a me, questo mi stressava, ed io cosa potevo dire?”