Giovedì 12 maggio non ci si può più nascondere: dopo l’enigmatica tappa con arrivo a Benevento, il Giro d’Italia 2016 affronta il suo primo arrivo in salita a Roccaraso (anzi: Aremogna per la precisione), e - come dicono gli esperti - se questa tappa non ci dirà chi potrà vincere il Giro, di sicuro ci daràqualche indicazione sul nome di quelli che dopo una sola settimana di corsa dovrannodire addio ai sogni di gloria. Chi si stacca qui, difficilmente potrà rimanere aggianciato ai treni che contano nelle prossime tappe...

Il percorso e l’altimetria

Ma andiamo con ordine, e diamo uno sguardo al percorso di questa Ponte-Roccaraso: 157 km dal beneventano alla Provincia de L’Aquila con partenza alle 12.50, senza un metro di pianura se non nella parte iniziale. A proposito: il programma originale prevedeva un altro GPM a Torrecuso e una discesa su Paupisi, ma l’alluvione che lo scorso ottobre ha colpito il beneventano ha lasciato ingenti dannilungo la strada che avrebbe dovuto ospitare il Giro d’Italia, per questo la Corsa Rosa è stata costretta a cambiare itinerario.

Dopo 33 km si attacca la salita che porta a Bocca della Selva da Molino dei Titerno: sono quasi 18 km di ascesa, abbastanza dolce, ma occhio alla punta al 10% dopo circa 4 km e soprattutto al tratto conclusivo, che per 6 km abbondanti presenta pendenze medie del 7.

Niente di paragonabile con i tapponi alpini, e infatti è un GPM di 2° categoria, ma può restare nelle gambe.

Il punto chiave

Segue una discesa larga e non molto tecnica, seppure l’asfalto non sia perfetto in ogni tratto, e dopo il rifornimento di Campitello Matese si torna a “martellare” alla volta di Castel di Sangro, secondo Traguardo Volante di giornata (dopo quello di Cerreto Sannita).

Comincia lì la fase decisiva di questa tappa, 19 km di salita spesso pedalabile ma comunque lunga e insidiosa.

Attaccare ai -12, dove c’è un tratto al 12%, è per folli: è vero che lì la salita si fa dura e si può fare la differenza, ma attenzione perché solo un paio di chilometri più in là spiana e tutta la fatica spesa può essere vanificata.

Dopo il passaggio dal centro di Roccaraso ancora un tratto più duro e ancora un falsopiano: la sensazione è che a fare la differenza potrebbe essere l’ultimo chilometro: dopo la fiamma rossa si sale all’8%,con l'attacco giusto si possono guadagnare secondi preziosi.