Ci sono un paio di costanti nel percorso del Giro d’Italia 2016:la prima è che si riposa sempre di lunedì(9, 16 e 23 maggio non si corre); la seconda è che le due cronometro “vere” - visto che il prologo di Apeldoorn sarà poco più di una passerella utile solo ad assegnare la prima maglia rosa - si disputano la domenica.

Ebbene, una settimana dopo laChianti Classico Stage,domenica 22 maggio è in programma, sulle Dolomiti, una cronoscalata di 10,8 km.Si tratta di un percorsonon impossibile ma molto impegnativo, anche perché arriva un solo giorno dopo il tappone di Corvara:chi non ha smaltito la fatica qui rischia di perdere terreno e di veder sfumare il sogno di vestire la maglia rosa.

Percorso e altimetria

Si parte dalle 13.20: i primi (ossia i più attardati in classifica generale) prenderanno il via a distanza di un minuto l'uno dall’altro, mentre l’intervallo tra i big sarà più ampio, per evitare pericoli di scie e vantaggi particolari in favore di chi insegue.La strada è ampia, ben asfaltata; i tornanti girano larghi, niente di paragonabile con le cronoscalate per biker che si sono fatte negli anni scorsi a Plan de Corones.

Comunque non sarà semplice portare a casa la pelle: il primo chilometro e mezzo è l’unico facile, praticamente pianeggiante, poi si arriva al Bivio per Alpe di Siusi e si imbocca proprio la strada che porta lassù, ai 1.844 metri del traguardo, superando un dislivello di poco meno di 800 metri.

Serve aggiungere altro?

Il punto chiave

Crediamo di sì, perché se è vero che la salita è piuttosto regolare, sempre intorno all’8% di pendenza, è anche vero che nella seconda parte arrivano i tratti più impegnativi, e quelli che partiranno più forte rischieranno di piantarsi al tornante che c’è a 3 km dal traguardo e che segna il tratto più duro, con una punta all’11%.

C’è di buono, per chi ne ha, che strategicamente sarà possibile sparare tutte le proprie cartucce nel corso di quest'appuntamento: il giorno dopo infatti si riposa e, inoltre, le tappe successive non saranno troppo complicate. Almeno fino al trittico conclusivo tra Piemonte e Francia, di cui parleremo prossimamente.