E’ stata un’uscita di scena drammatica quella di Ilnur Zakarin dal Giro d’Italia. Il corridore russo della Katusha, che era stato grande protagonista della corsa ed occupava la quinta posizione in classifica, è finito fuori strada nella discesa dal colle dell’Agnello. Le prime immagini sono state molto preoccupanti, ma per fortuna le notizie arrivate successivamente hanno scongiurato guai troppo seri per Zakarin.

Zakarin, una caduta paurosa

La tappa di Risoulaveva scollinato la Cima Coppi del Giro, il Colle dell’Agnello, buttandosi nella picchiata verso Guillestre.

La maglia rosa Steven Kruijswijk era già finito contro un muro di neve a bordo strada. E la discesa ha regalato altri momenti drammatici: Ilnur Zakarin, che stava inseguendo Nibali e Chaves insieme a Valverde, è caduto rovinosamente finendo fuori strada tra le rocce ed un ruscello. Per il corridore russo si è temuta una situazione molto grave. Per fortuna invece Zakarin non ha mai perso conoscenza ed è stato subito raggiunto dal personale medico al seguito della corsa. Il suo bel Giro d’Italia è purtroppo finito lì, ma vederlo parlare e sollevarsi ha fatto alzare la nube d’angoscia che si era addensata sulla corsa.

Konyshev: una sfortuna terribile

Per la Katusha la perdita di Zakarin è un brutto colpo, visto che il corridore occupava la quinta posizione in classifica e che si sarebbe trattato del primo risultato di prestigio in un grande giro con un corridore russo, uno degli obiettivi con cui la squadra si è avvicinata al Ciclismo.

“Zakarin è in ospedale, le prime informazioni sono che è sfuggito a danni gravi” spiega il direttore sportivo Dmitri Konyshev “E’ una sfortuna terribile per lui e per tutta la squadra. Era una discesa tecnica, voleva rientrare sui primi e naturalmente si stava prendendo dei rischi. Sono cose che accadono nel ciclismo. Era chiaro che in queste due tappe di montagna poteva succedere di tutto, qualcuno ha avuto fortuna, qualcuno sfortuna. Purtroppo noi e la maglia rosa abbiamo avuto sfortuna”. Zakarin ha subito un infortunio alla clavicola, probabilmente una frattura o una lussazione.