È stata anche una modifica sulla bicicletta di Vincenzo Nibali a dare il la alla strabiliante rimonta del capitano della Astana nelle ultime tappe del Giro d’Italia? A rivelare il retroscena è stato il papà di Nibali, Salvatore, intervenendo ad una trasmissione Rai. Oggetto dell’ammissione sono le pedivelle, che Nibali ha cambiato, passando a quelle più lunghe, nel corso dell’inverno. Ma il campione potrebbe averle nuovamente cambiate prima della fine del Giro, ritrovando lo smalto dei tempi migliori.

Nibali, pedivelle corte o lunghe?

Vincenzo Nibali ha sempre pedalato in passato con le pedivelle da 172.5 mm.

La pedivella è l’elemento che collega il pedale al movimento centrale, e la sua lunghezza influisce sulla pedalata, sulla capacità di variare il ritmo e la resistenza. La pedivella più corta dovrebbe favorire lo scatto, quella più lunga la resistenza, anche se su queste considerazioni entrano in gioco molte variabili. Durante l’inverno Nibali ha cominciato a pedalare con le pedivelle più lunghe, da 175 mm. Durante il Giro d’Italia si è discusso anche di questo, del cambio di pedivelle operato prima dell’inizio della stagione, per trovare una giustificazione alle difficoltà del campione nelle prime due settimane e mezzo di Giro.

Un cambio in corsa?

Gli ultimi due giorni di Giro, con la clamorosa rimonta rosa, hanno fatto dimenticare la storia delle pedivelle.

Ma una dichiarazione rilasciata da papà Salvatore ha riaperto i dubbi. Salvatore Nibali ha detto di aver parlato con Vincenzo giovedì, a tre tappe dalla fine, e di aver espresso le sue perplessità sulle pedivelle lunghe. “Non lo dire a nessuno, è un segreto, domani le faccio cambiare” è stata la risposta del campione.

Nelle due tappe successive sappiamo bene come è andata, con Nibali che ha ribaltato la corsa conquistando una vittoria che sembrava impossibile.

Sarà stato merito delle pedivelle corte? E davvero poi Nibali e il suo staff si saranno decisi ad operare questo delicato cambiamento nel momento topico del Giro d’Italia? Qualche giorno fa il suo preparatore Paolo Slongo fu interrogato sulla questione delle pedivelle e sull’impatto che avrebbe potuto avere un ritorno immediato a quelle corte: “Potrebbe influire solo a livello psicologico” fu la risposta di Slongo. Il cambio in corsa, se c’è stato davvero, potrebbe aver liberato Nibali più psicologicamente che tecnicamente, creando i prodromi per la rimonta.