Se ancora qualcuno dovesse accusare la FIA di essere troppo giudiziosa con i tracciati bagnati, sarebbe bene ricordarglile uscite e conseguenti bandiere rosse nelle prime qualifiche del Gran Premio d'Ungheria. Oggi abbiamo avuto ladimostrazione di quanto le attuali monoposto di Formula 1, con la pioggia, in pista non riescano proprio a stare. Le condizioni meteo avverse nelle prime tornate del sabato hanno mietuto vittime ma non quelle che ci si aspettava e che dovevano servire a godersi almeno una partenza differente dalle solite.

Così in testa nella griglia di domenica, con qualche strascico di polemica per un regime di bandiera gialla nell'ultimo giro, troviamo Nico Rosberg che beffa il compagno (meglio, rivale) Lewis Hamilton.

Terzo Daniel Ricciardo che sembrava dovesse essere uno dei favoriti sul bagnato. A giocargli un brutto scherzo è stato il sole e il vento d'Ungheria che in pochi minuti hanno asciugato l'Hungaroring, consegnando il primato dei tempi nuovamente alle Mercedes. Sebastian Vettel scivola in quinta posizione e Kimi Raikkonen non arriva neppure all'ultima sessione di qualifiche.

Prime qualifiche sul bagnato

Le Q1 del weekend magiaro iniziano con venti minuti di ritardo. È praticamente la safety car a stare più tempo in pista delle monoposto. Un acquazzone scroscia infatti fin dopo le 14, prolungando all'estremo la prima sessione.

Le Ferrari entrano in coda sperando di non infrangere i muri d'acqua delle altre vetture, ma è lo stesso Vettel con una comunicazione radio a sancire l'impraticabilità della pista. L'inevitabile bandiera rossa per la pioggia sventola quando Perez eHülkenbergsono in testa, annullando gli sforzi della Force India. La seconda e terza interruzione invece sono chiamate prima da un botto di Ericsson e poi da quello di Massa, entrambi contro le barriere.

Chiude la sequenza in buona compagnia Haryanto che scivola e provoca definitivamente la chiusura delle Q1, non azzarderemmo a dire anche per sfinimento degli spettatori.

Mercedes di nuovo in testa, Ferrari dietro

Passata un'ora e dopo una corsa al bagno per quasi tutti i piloti, si rinizia questa volta con le gomme intermedie.

Nella seconda sessione, le Ferrari partono molto più tardi dai box con le slick per avere un maggior vantaggio nel finale. Raikkonen tuttavia sbaglia ugualmente le tempistiche, dando il meglio di sé troppo presto. Viene così affossato dagli altri piloti tutti più performanti sul finale con la pista ormai quasi asciutta. Se il finlandese partirà 14esimo, anche Hamilton rischia grosso perché arriva al limite dell'esclusione.

Il predominio della casa tedesca però non si fa attendere in Q3 quando quasi nessuno si ricorda ormai della pioggia. Ad eccezion fatta, appunto, per Alonso che a pochi secondi dalla fine della qualifica si gira in testacoda costringendo la direzione gara ad esporre bandiera gialla nel secondo settore.

Tutti rallentano tranne Rosberg che, passata la curva 9, riprende la sua corsa scippando Hamilton della pole position. 'Nel punto con le bandiere gialle Nico ha alzato il piede dall'acceleratore e ha perso 7 decimi, quindi tutto è regolare', cosìToto Wolff. Non ci resta che credergli. Nelle prime dieci posizioni, partenza per la gara dunque in quest'ordine: Rosberg, Hamilton, Ricciardo, Verstappen, Vettel, Sainz, Alonso, Button,Hülkenberg eBottas.