La carriera di Alex Schwazer finisce a Rio de Janeiro. Il tribunale arbitrale dello sport ha emesso la sua decisione definitiva sulla positività del marciatore italiano accogliendo la richiesta della Iaaf, la federazione internazionale di atletica leggera. Otto anni di squalifica per il campione olimpico della 50 km di marcia a Pechino 2008, di fatto fine della sua carriera agonistica. Le speranze di partecipare alle olimpiadi di Rio, per il quale l’atleta aveva ottenuto la qualificazione vincendo la 50 km ai mondiali a squadre di marcia di Roma, svaniscono dopo la notifica della sentenza del Tas.

La positività del 2012

La storia sportiva di Alex Schwazer si interrompe ad agosto 2012, alla vigilia delle Olimpiadi di Londra. L’atleta viene trovato positivo alla eritropoietina in un controllo a sorpresa e viene prima escluso dai giochi e poi squalificato per tre anni e sei mesi. L’altoatesino in una conferenza stampa ammette le sue colpe, per il quale viene squalificata anche la fidanzata Carolina Kostner, campionessa di pattinaggio artistico, che aveva negato la presenza in casa di Schwazer, al fine di eludere un ulteriore controllo antidoping. La storia sentimentale tra i due si interromperà qualche mese dopo.

Il ritorno alle gare e la nuova positività

Scontata la squalifica, Alex Schwazer torna a gareggiare l’8 maggio 2016 vincendo la 50 km dei mondiali a squadre di Roma e staccando il pass per Rio de Janeiro.

Ma poco più di un mese dopo arriva la notizia di un nuovo controllo antidoping positivo. Un campione di urine prelevato il 1° gennaio 2016, risultato negativo ad un primo controllo, alle controanalisi invece presenta tracce di testosterone esogeno. La Iaaf sospende con effetto immediato il marciatore che, in una conferenza stampa con il suo nuovo tecnico Sandro Donati, respinge le accuse parlando di complotto.

L’ultima udienza e la sentenza

Nonostante l’esclusione dei giochi, il marciatore ha raggiunto nei giorni scorsi Rio, con la speranza che il Tas, a cui si era rivolto, respingesse le accuse e consentisse la partecipazione alle Olimpiadi. Dopo l’udienza di lunedì 8 agosto durata ben otto ore, l’atleta aveva continuato ad allenarsi sperando di poter in extremis partecipare alle gare dei 20 e 50 km, ma la sentenza del Tas ha spezzato letteralmente le gambe a Schwazer, che ora potrà solo appellarsi ad un tribunale federale svizzero, ma dopo la conclusione dei giochi.