La notizia del deferimento dei team manager di Androni, Wilier e Bardiani è stato il passo più recente dell’inchiesta condotta dalla Procura del Coni a riguardo dei corridori che pagano le squadre per potersi garantire il passaggio al professionismo. Sei corridori hanno ammesso davanti alla Procura di aver pagato per avere un contratto nel Ciclismo pro, ed anche la testimonianza resa dal campione olimpico Elia Viviani sulle penali richieste agli atleti ha gettato ombre e dubbi sul sistema. Subito dopo il deferimento è arrivata la ricostruzione dei fatti di uno dei diretti interessati, il team manager della Androni Sidermec, Gianni Savio.

Ciclismo, il caso di Patrick Facchini

A Gianni Savio è stato contestato l’ingaggio di Patrick Facchini, che sarebbe avvenuto secondo l’accusa solo grazie ad un pagamento di uno sponsor e non per motivi di merito sportivo. Patrick Facchini non è certo una figura di primo piano del ciclismo, uno di quei talenti che fin da quando sono dilettanti vengono contesi dalle squadre più importanti, ma neanche l’ultimo del gruppo. Nel suo ultimo anno da dilettante aveva vinto anche il Trofeo Balestra, una classica di prestigio, ma non era bastato per attirare le attenzioni delle squadre professionistiche. Uno dei tanti che sperano nella chiamata, insomma.

Ma come ha fatto Facchini a finire nella Androni di Gianni Savio?

Il Team manager piemontese ha spiegato che fu lo stesso Facchini a proporsi quando l’organico della sua squadra era già al completo. “Facchini mi disse che il consorzio Valli del Chiese era interessato a sponsorizzare la squadra coinvolgendo anche l’azienda BM Group” ha raccontato Savio in un comunicato teso a chiarire la vicenda.

Il Team manager concluse l’accordo di sponsorizzazione con il consorzio e la BM, che misero come condizione del loro impegno l’ingaggio di Patrick Facchini. “Accettati perché il corridore aveva le qualità per passare professionista” conclude Savio, che porterà le testimonianze dei funzionari e dirigenti del consorzio e della BM con cui aveva concluso il contratto di sponsorizzazione.

La vicenda di Patrick Facchini nel ciclismo pro ebbe poi una conclusione che lascia molti dubbi su questo modo di scegliere i corridori. Facchini ha corso per un anno e mezzo nella Androni, dall’inizio del 2013 al giugno del 2014, arrivando tra i primi dieci solo in un paio di tappe del Giro d’Austria. La carriera del corridore trentino è arrivata al capolinea nel giugno 2014 con una squalifica per doping di dieci mesi.