In settimana il sindaco di Roma ha disertato un incontro con il numero uno del CONI Giovanni Malagò ed ha confermato quanto promesso in campagna elettorale: “No alle Olimpiadi del mattone”. Condivisibile o meno, laposizione del Movimento 5 Stelle sulla possibilità che Roma venisse scelta come città organizzatrice delle Olimpiadi del 2024 era già nota: i grillini temono che le risorse per i lavori andrebbero nelle tasche dei soliti “palazzinari” creando future cattedrali nel deserto e lasciando l’ennesimo buco di bilancio nell’amministrazione.

Ma la posizione del sindaco di Roma non è andata giù al CONIe nel corso della conferenza stampa, Malagò ha annunciato la citazione del Comune di Roma per “danno erariale”.

Ma i conti delle spese sostenute dal Comitato promotore per Roma 2024 non tornano.Basta andare sul sito del Coni per capire che una rendicontazione dettagliata delle spese non è disponibile. Ma secondo il Fatto Quotidiano cercando tra le pieghe del bilancio 2015 e della previsione per il 2016 qualche informazione si può scovare. I dati a disposizione sono comunque scarsi e parziali.

L'ottimismodel Coni

Leggendo le poche informazioni disponibili sulle spese sostenute del Coni emerge chiaramente un “ottimismo” sfrenato del nostro comitato olimpico già pronto a pagare per il progetto del bacino idrico per le gare di vela, senza ancora aver ricevuto l’assegnazione dei Giochi.

In effetti la richiesta di “risarcimento” appare ancora più assurda alla luce del fatto che la scelta di Roma per le Olimpiadi del 2024 era tutt’altro che scontata.

Insieme alla capitale italiana, infatti, sono ancora in corsa per i prossimi Giochi città come Parigi e Los Angeles quindi la strada per le Olimpiadi a Roma era ancora incerta e in salita.

Non si capisce, quindi, perché il CONI sia andato così avanti con la fantasia e soprattutto con le spese, tanto da firmare contratti di consulenza con scadenza dicembre 2017 per progetti che sarebbero comunque saltati se Roma non fosse stata la scelta finale del Comitato Olimpico Internazionale.

In questo caso il CONI avrebbe citato per "danno erariale" il Comitato Olimpico Internazionale per aver scelto un'altra città dopo tutte le spese sostenute dall'Italia per sostenere la candidatura di Roma? Ovviamente no, si chiama "rischio di impresa" a volte si fanno delle scommesse, degli investimenti che poi non vanno a buon fine, ma fa parte del gioco.

Alla luce di queste considerazioni, l’impressione è che alla base della richiesta di Malagò ci sia una finalità politica di screditare l’amministrazione che ha messo fine al baraccone che il CONI stava costruendo intorno alle (forse) Olimpiadi 2024.